oro_denaro“Il rapporto Eurispes 2013 conferma una mia antica intuizione: i compro oro aumentano di pari passo con la crisi e le difficoltà economiche. Nell’ultimo anno il 28,1% degli italiani si è rivolto a una di queste attività.In Emilia Romagna, tra il 2009 e il 2011, i compro oro sono aumentati del 25%: secondo una prima stima della Regione, sul territorio sarebbero almeno tra i 500 e i 600 punti vendita, la sola Bologna ne conta 40, così come Parma, mentre la Provincia di Piacenza conterebbe ben 170 negozi. Purtroppo dati più precisi e recenti sono difficili da reperire” dichiara Liana Barbati, presidente del gruppo assembleare dell’Italia dei Valori.

“Il 26 ottobre del 2011 presentai una mozione, approvata all’unanimità, nella quale denunciavo la crescita esponenziale di questo fenomeno e chiedevo urgentemente l’istituzione di controlli per ovviare a una semplicità procedurale eccessiva nella concessione delle licenze: il rischio, ieri come oggi, è la diffusione generalizzata di un’usura “legalizzata” in tutta la nostra regione. L’ennesima conferma questa volta proviene da una recente operazione della Guardia di Finanza di Modena che ha smantellato un’associazione a delinquere costruita appositamente per gestire una catena di compro oro che aveva negozi in Lombardia, Veneto, Trentino, Liguria, Toscana e, ovviamente, Emilia Romagna” sferza la consigliera regionale.

“Condivido la preoccupazione della CNA di Reggio Emilia che invoca controlli più stringenti sulle attività illecite che spesso sporcano questa attività lavorativa ed è per questo che sto valutando con il mio staff legale di intervenire nuovamente in materia: a settembre presenterò in Regione un progetto di legge alle Camere che preveda una stretta sul rilascio dei titoli abilitativi per l’esercizio di questa attività e maggiori controlli anche di carattere qualitativo. La mia intenzione è proteggere i tanti che vogliono continuare a svolgere il proprio lavoro in maniera pulita e corretta senza la concorrenza sleale di delinquenti e truffatori. Lucrare sul bisogno delle famiglie appropriandosi del loro passato e dei loro ricordi affettivi è orribile e disumano” conclude Barbati.

(Liana Barbati, Presidente gruppo assembleare Italia dei Valori)