Il Consiglio provinciale, presieduto da Gianluca Chierici, ha approvato un ordine del giorno che chiede al Governo di cancellare la norma che prevede l’aumento dell’IVA sulle prestazioni sociali, con il passaggio dal 4 al 10% “per le seguenti prestazioni svolte in favore degli anziani ed inabili adulti, di tossicodipendenti e di malati di AIDS, degli handicappati psicofisici, dei minori anche coinvolti in situazioni di disadattamento e devianza da cooperative sociali e loro consorzi in esecuzione di contratti di appalto e di convenzioni in generale (ex articolo 10 commi n. 18), 19), 20), 21) e 27 ter) DPR 633/1972):

• prestazioni sanitarie di diagnosi, cura e riabilitazione rese alla persona nell’esercizio delle professioni e arti sanitarie soggette a vigilanza;

• prestazioni di ricovero e cura comprese la somministrazione di medicinali, presidi sanitari e vitto;

• prestazioni educative dell’infanzia e della gioventù e quelle didattiche di ogni genere, anche per la formazione, l’aggiornamento, la riqualificazione e riconversione professionale, comprese le prestazioni relative all’alloggio, al vitto e alla fornitura di libri e materiali didattici;

• prestazioni proprie dei brefotrofi, degli orfanotrofi, asili, case di riposo per anziani e simili, comprese le somministrazioni di vitto, indumenti e medicinali, le prestazioni curative e le altre prestazioni accessorie;

• prestazioni socio-sanitarie, di assistenza domiciliare o ambulatoriale, in comunità e simili.”

Il documento, firmato da 6 consiglieri del gruppo Pd (Simone Beghi, Fabrizio Allegretti, Andrea Zini, Vera Romiti, Lucia Gianferrari e Angela Zini) è stato illustrato da Simone Beghi che ha messo in luce come un provvedimento di questo genere vada a colpire categorie già fortemente disagiate, penalizzando anche la rete di cooperative sociali che rappresentano un pilastro di questo settore.

Il documento ha ricevuto il voto favorevole di 20 consiglieri (Pd, Pdl, Lega, Progetto Reggio, FLI e Udc). Da registrare l’astensione del capogruppo dell’Idv Rudy Baccarani, e il voto contrario di Alberto Ferrigno, capogruppo di Rifondazione Comunista, che pur dicendosi d’accordo con i contenuti ha sottolineato che “Pd e Pdl, che ora votano questo ordine del giorno, sono gli stessi che sostengono il Governo che ha proposto questa legge”.