palestra-armadiettiFrequentava le palestre delle più variegate province italiane con il fine di rubare i portafogli che i clienti lasciavano negli armadietti degli spogliatoi. E mentre le vittime continuavano ad allenarsi, l’Arsenio Lupin delle palestre si dava allo shopping più sfrenato con le carte di credito e i bancomat dei derubati. Così ha fatto nelle province di Vicenza, Piacenza, Milano, Vercelli e Reggio Emilia e chissà in quante altre città del Nord Italia. La trasferta in terra reggiana è però costata cara al furbastro. E’ stato infatti fermato in un negozio della città dopo che aveva pagato con alcune carte di credito l’importo di circa 5.000 euro per l’acquisto di prodotti informatici. I Carabinieri della Stazione di Reggio Emilia Santa Croce lo hanno quindi condotto in caserma avviando i dovuti accertamenti culminati con la scoperta dell’astuto escamotage: aveva derubato poco prima un noto commercialista che si stava allenando in una palestra della città. Nella sua macchina i militari hanno trovato altri portafogli appartamenti a frequentatori di palestre delle province di Piacenza e Vicenza che erano stati derubati dall’uomo con analoghe modalità. Nell’abitazione di Torino, perquisita sempre dai Carabinieri, sono saltati fuori una quindicina di documenti appartenenti ad altrettante differenti persone su cui fervono gli accertamenti nella forte ipotesi che siano stati rubati con le “note” modalità.

Con l’accusa di furto aggravato, formazione di documenti di identità validi per l’espatrio falsi e utilizzo fraudolento di carte di credito i Carabinieri della Stazione di Reggio Emilia Santa Croce hanno arrestato un 32enne di Vinovo (TO), ristretto al termine delle formalità di rito a disposizione della Procura reggiana.

L’origine dei fatti ieri poco dopo le 13,30 quando i Carabinieri della Stazione di Via Adua intervenivano in un negozio della città dove era stato fermato un giovane riconosciuto quale autore di un acquisto fraudolento di materiale di elettronica/informatica effettuato qualche mese prima mediante una carta di credito rubata. Al momento del controllo il giovane aveva appena concluso l’acquisto di materiale vario di elettronica/informatica (2 PC, 1 navigatore e 2 tablet Apple) pagando l’importo di circa 5.000 con due carte di credito intestate ad un reggiano. Acquisti fatti attraverso l’esibizione dei documenti genuini del derubato su cui l’uomo aveva attaccato la sua foto. Documenti questi rinvenuti all’interno del portafoglio posseduto dal torinese dove venivano reperiti anche 205 euro in contanti ed altri effetti del reggiano. Vistosi scoperto l’uomo ammetteva aver rubato il portafoglio in una palestra della città. Rintracciata la vittima, risultato un noto commercialista reggiano, i Carabinieri dopo aver formalizzato la denuncia gli restituivano tutti i suoi effetti che gli erano stati asportati, previa effrazione del lucchetto, dall’armadio della palestra. Nel proseguo degli accertamenti i Carabinieri , sebbene l’interessato avesse dichiarato di essere giunto a Reggio Emilia in treno, rinvenivano la chiave di un autovettura Fiat Panda localizzata parcheggiata in via Petrella e risultata essere quella utilizzata dal ladruncolo. La perquisizione dell’auto permetteva di rinvenire altri due portafogli: uno con 550 euro e i documenti originali del ladro ed altro con documenti recanti la foto del ladro ma le generalità in una carta d’identità di un vicentino a cui il portafoglio era stato rubato a Montecchio Maggiore nel luglio scorso proprio dallo spogliatoi di una palestra ed in altra carta d’identità quelle di un piacentino a cui era stata rubata nel maggio del 2013. Successivamente ai due furti con le carte di credito del vicentino e del piacentino il ladro aveva effettuato acquisti di prodotti informatici per oltre 3.000 euro complessivi. Nel corso del furto ai danni del piacentino è risultato che l’odierno arrestato era entrato nella palestra di Piacenza esibendo un documento con al sua foto ma riportante le generalità di un giovane di Melegnano (MI) a cui manco a dirlo era stato rubato in una palestra del suo paese nell’Aprile del 2013 (furto a cui è seguito il classico shopping informatico per circa 1.500 euro ndr). Nello stesso contesto investigativo i Carabinieri appuravano analoghe condotte delittuose commesse anche in provincia di Vercelli. Sempre all’interno del veicolo veniva rinvenuto il kit per falsificare i documenti rubati costituito da 15 foto tessera tutte ritraenti il fermato, colla super attack e un paio di piccole forbici. La successiva perquisizione presso l’abitazione di Vinovo portava al rinvenimento e sequestro di una decina di documenti di identità riportanti varie generalità e su cui erano in corso accertamenti nell’ipotesi fondata che provengano da furti fatti in palestre delle città del Nord Italia. E mentre fervono gli accertamenti per aver un quadro completo di tutti i colpi commessi dall’Arsenio Lupin delle palestre, lo stesso alla luce della flagranza di reato veniva arrestato e ristretto a disposizione della Procura reggiana.