Sprar-CS-24-10-13Il dramma dell’immigrazione forzata tornato con prepotenza alla ribalta in questi giorni e le conseguenze umane e sociali delle ondate migratorie che interessano il nostro Paese, saranno al centro dello spettacolo dal titolo Danse en Papier – Rifugiati alla deriva, dedicato alle vittime di Lampedusa, che il Comune di Reggio Emilia e la compagnia ‘Transe en danse’ presenteranno mercoledi 30 ottobre, alle ore 20.30, nella Fonderia di via della Costituzione 30.

Danse en papier (Danza di carta) è uno spettacolo interattivo che miscela danza contemporanea, teatro, slam e canto, la cui scenografia è realizzata interamente con la carta, a ricordare lo scopo di un viaggio in cui tutto dipende dal riconoscimento formale di una identità. La contraddizione, il paradosso attorno al quale è costruito l’intero spettacolo è il rovesciamento odierno di quanto avvenuto in passato. Se infatti un tempo gli schiavi venivano deportati con la forza dai propri Paesi, oggi il tema è, all’opposto, il rimpatrio forzato dei migranti ‘in eccedenza’. Nonostante l’abolizione della schiavitù, però, restano purtroppo attuali lo sfruttamento e delle umiliazioni di esseri umani.

Un tema molto difficile, trattato con una certa dose di umorismo, per mettere l’accento anche sulla gioia di vivere, sulla solidarietà, sulla capacità degli uomini di immaginare una vita migliore. Lo stesso spettatore è accompagnato nel luogo della rappresentazione tramite un’esperienza interattiva che gli consente, mantenendo la dimensione del gioco, di provare in prima persona alcune situazioni vissute dai migranti.

Lo spettacolo, che sarà offerto alle 9.30 anche ai ragazzi delle scuole superiori (coinvolte in questi giorni anche in laboratori sull’argomento), è in lingua francese, ma potrà essere agevolmente seguito grazie a sottotitoli in italiano.

L’ingresso è gratuito, ma è consigliata la prenotazione, telefonando al numero 0522 456250 o inviando un sms al 392 9788977.

Danse en papier è parte di ‘Nos Terres’, progetto europeo tra l’artistico e il sociale realizzato insieme alla compagnia Transe en Danse, alla Fondazione Mondinsieme e ad altre due compagnie di danza, una francese, l’altra burkinabé.

Nos Terres utilizza il linguaggio artistico come uno strumento pedagogico per affrontare tematiche legate al dialogo interculturale e alla cittadinanza e si concretizza con la proposta di due spettacoli: Danse en papier, appunto, e “Non è sabbia, ma lo sapremo solo dopo”, nuova produzione prevista per marzo 2014, che sarà frutto di quanto realizzato nel corso dei laboratori con scuole e giovani artisti. A Reggio Emilia, in questi giorni sono infatti iniziati quattro laboratori sui temi delle migrazioni, della clandestinità e delle religioni. È inoltre prevista una visita-studio a Bruxelles.

 

RIFUGIATI – REGGIO EMILIA CONFERMA L’ADESIONE AL PROGETTO NAZIONALE DEL MINISTERO DEGLI INTERNI ‘SPRAR’ 2014-16

Assieme alle iniziative di sensibilizzazione riguardo al tema dei rifugiati, il Comune di Reggio Emilia realizza da alcuni anni politiche di accoglienza e inclusione di richiedenti asilo e rifugiati in fuga dai Paesi d’origine. In particolare, attraverso la gestione della cooperativa Dimora d’Abramo, dal 2009 è all’interno del Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati (Sprar), costituito dalla rete degli enti locali (128 nel 2012) che, per la realizzazione di progetti di accoglienza integrata, accedono al Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo attraverso un bando pubblicato dal Ministero degli Interni. Il progetto è coordinato e monitorato da Anci, che invia ai Comuni le persone beneficiarie.

Per il nuovo bando, che si riferisce al triennio 2014-2016, Reggio Emilia si candida per un’accoglienza ordinaria di 30 persone, confermando di fatto il numero di posti raggiunto nell’ultimo anno.

“Avvertiamo l’esigenza di una politica unitaria”, ha detto oggi Franco Corradini, assessore comunale alla Coesione e Sicurezza sociale, che ha incontrato la stampa insieme a Chiara Reverberi e Nicoletta Manzini della Fondazione Mondinsieme e a Ilaria Nasciuti della Dimora d’Abramo. “Le città sono impegnate in una opera rilevante – ha proseguito Corradini – ma richiediamo una politica nazionale che sappia impegnare gli stati europei in azioni di cooperazione con i paesi di provenienza dei profughi e dei richiedenti asilo al fine di rimuovere le cause di questo tragico esodo. Sono necessari inoltre accordi per colpire i criminali trafficanti di esseri umani, per un riconoscimento del diritto di asilo e misure per fermare tutti gli aspetti di illegalità; e poi, azioni nei paesi ospitanti per permettere serie azioni di integrazione o, dove necessario, di rimpatrio assistito. Dunque, un’azione che sappia andare alla radice di ciò che sta accadendo.

In questo contesto Reggio Emilia fa la propria parte, mobilitando tutte le energie utili ad un progetto razionale di accoglienza, non più concepito solo per far fronte all’emergenza, perché coinvolge sempre più città. Il nuovo bando Sprar va proprio nella direzione di andare oltre la semplice emergenza”.

I partner del progetto – seguito da Questura e Prefettura, che vengono costantemente informati della sua attuazione – sono Ausl, Caritas, Arci, Provincia, Regione, Ctp, Seta, Acer, Cisl, Cgil, associazioni di volontariato per l’insegnamento della lingua italiana, GA3, Istoreco, Teatro dell’Orsa, enti di formazione ma anche autoscuola Romeo, Conad Primavera, associazione Asilo in Europa.

Il bando prevede anche una quota di posti di accoglienza per le emergenze (30%, equivalenti a 9 posti), da attivare in caso di richiesta dal Servizio centrale, che per il nuovo triennio ha trovato l’adesione del Comune di Quattro Castella, il quale ha messo a disposizione 6 posti.

Il progetto Sprar prevede non solo accoglienza ma anche servizi di informazione e orientamento, giuridico, di mediazione linguistica, sociale e culturale, supporto psicologico, servizi di supporto per la costruzione di percorsi individuali di inserimento socio-economico e abitativo. Il tutto gestito da operatori specializzati con la supervisione dell’ente locale.

Per ottenere l’accoglienza Sprar, è necessario che il beneficiario sottoscriva un patto di accoglienza, la cui durata è prevista in minimo 6 mesi, prorogabili in alcuni casi.

In linea generale, per quel che riguarda la tipologia dei beneficiari presenti all’interno del progetto di accoglienza, si tratta di uomini adulti (anche molto giovani) provenienti da diversi parti del mondo, inseriti in un percorso di richiesta di asilo, pertanto regolari.

L’obiettivo del progetto Sprar è la tutela di queste persone il loro sostegno nella realizzazione di percorsi di autonomia.

Il Comune di Reggio ha disposto che gli attuali 29 beneficiari siano accolti in cinque appartamenti e nella struttura residenziale Casa Albergo comunale. L’accoglienza ha una durata minima di sei mesi, periodo prorogabile in casi particolari.

Durante il periodo di accoglienza ogni beneficiario è accompagnato in un percorso di inserimento sul territorio che prevede l’apprendimento della lingua italiana, la frequenza a corsi di formazione professionale, l’inserimento lavorativo e la partecipazione ad attività che favoriscano l’inclusione sociale.

Dal 2009, a Reggio Emilia sono state accolte 85 persone, provenienti in gran parte da Eritrea, Nigeria, Somalia e altri Paesi africani e dai paesi del Medio ed Estremo Oriente, in particolare Pakistan e Afghanistan.

L’età media dei beneficiari, all’ingresso nel progetto Sprar, era di 26 anni.

Nel 2013, sono state accolte 39 persone (14 delle quali in accoglienza straordinaria).

Dal 2009, hanno concluso il proprio iter nel progetto Sprar 58 persone, 41 delle quali sono rimaste a Reggio Emilia o nella provincia; 14 persone sono uscite presentando documentazione per varie città del nord Italia.