cavi-rameViaggiavano con tantissimo rame che avevano già provveduto a ripulire, estraendolo dalle guaine, e per questo pronto a essere piazzato nel mercato del riciclaggio. Ben 3 quintali circa del prezioso oro rosso trovato in disponibilità di due cittadini rumeni 25enne e un 50enne domiciliati a Reggio Emilia che i Carabinieri della Stazione di Castelnovo Sotto hanno denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia con l’accusa di concorso in ricettazione. Due denunce che potrebbero presto portare ad un’importante svolta nelle indagini che da tempo i Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Emilia stanno conducendo su un fenomeno, quale quello dei furti di rame, che anche nel reggiano sta assumendo dimensioni rilevanti grazie al fiorente mercato che vede i ricettatori rivendere a compiacenti rottamai il rame che viene acquistato a prezzi stracciati per poi riciclarlo e immetterlo sul mercato “regolare” con guadagni di circa 8 euro al chilo. In attesa dei dovuti sviluppi investigativi il primo colpo è stato assestato ai due ricettatori trovati in possesso di rame rubato la cui provenienza è ora al vaglio dei Carabinieri. Ancora una volta particolarmente proficua si è rivelata l’attività di controllo del territorio laddove i due ricettatori sono stati intercettati l’altra sera dai Carabinieri di Castelnovo Sotto in Via Fangaglia della frazione Meletole di quel centro. Alla vista dei Carabinieri i due hanno pigiato sull’acceleratore. La manovra ha insospettito i militari che si sono posti all’inseguimento dei due fuggitivi, viaggianti a bordo di un BMW 318, che venivano raggiunti e bloccati dopo qualche chilometro. Nel corso delle procedure di identificazione i militari scorgevano che l’auto era carica di cavi in rame già sguainati. Nell’ipotesi si trattasse di beni provento di furti, visto che gli interessati non sapevano indicarne la provenienza e di conseguenza il legittimo possesso, i militari procedevano a perquisizione del mezzo con esito positivo giacché si rivenivano 8 matasse di rame già sguainato per un peso di 3 quintali la cui provenienza furtiva è al vaglio dei militari. Alla luce di quanto accertato i due venivano condotti in caserma e denunciati per il reato di ricettazione mentre la refurtiva recuperata dai Carabinieri, per un valore di alcune migliaia di euro, veniva sequestrata per essere successivamente restituita ai derubati che ora i Carabinieri stanno cercando di rintracciare. Le indagini come accennato in premessa ora proseguono per risalire a ulteriori “anelli” della filiera del riciclaggio del rame rubato.