bullismo_3Da Reggio Emilia si spostava nei paesi della provincia bazzicando le piazze affollate da ragazzini per manifestare la prepotenza e il desiderio di prevaricazione nei confronti dei piu’ piccoli. Il classico atteggiamento da ‘bullo’ quello tenuto da un 14enne reggiano finito in guai seri per aver preso a pugni in faccia un ragazzino di due anni più piccolo, finito in ospedale per aver avuto la “colpa” di non avergli dato l’Iphone5. Un grave episodio di cronaca che ha visto i Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Emilia identificare e denunciare alla Procura dei minori di Bologna un 14enne di Reggio Emilia per il reato di tentata rapina. L’origine dei fatti l’altra sera quando in un piazza di un paese del reggiano quando un ragazzino di 12 anni, che con gli amici era intento a smanettare con il suo iPhone, veniva avvicinato dal bullo che cercava di strappargli lo smartphone. La semplice e spontanea reazione di tenere ben saldo l’iPhone da parte dell’adolescente ha mandato su tutte le furie il 14enne che pur di portare a compimento i suoi intenti sferrava alcuni pugni al capo del 12enne colpendolo violentemente nella regione auricolare. Grazie anche agli altri amichetti che cercavano di frapporsi, la vittima riusciva a divincolarsi fuggendo a casa. Dopo le cure mediche presso il competente Ospedale, dove veniva dimesso con una prognosi di alcuni giorni per un trauma cranico minore post traumatico, i genitori si presentavano presso la caserma dei carabinieri del paese dove sporgevano denuncia.

E’ bastata la descrizione del bullo per far indirizzare le attenzioni dei Carabinieri nei confronti del’odierno minore indagato sul conto del quale peraltro i militari avevano già una segnalazione al vaglio per il furto di un cellulare. Riconosciuto in sede di individuazione fotografica dai testimoni il 14enne veniva quindi denunciato alla Procura dei Minori di Bologna per il reato di tentata rapina. Sul 14enne reggiano ora si stanno concentrando le attenzioni dei Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Emilia che hanno intenzione di verificare se lo stesso, come si sospetta, possa aver compiuto analoghe condotte in altri paese magari taciute per paura dalle stesse vittime. La vicenda tuona come un campanello d’allarme per gli stessi Carabinieri su un fenomeno quale quello del bullismo sempre in auge.

Sensibilizzare i ragazzi in età scolare a questo fenomeno del bullismo è un aspetto molto importante per cercare di recidere il fenomeno legato sopratutto ai giovani in età adolescenziale. Per questo dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Reggio Emilia rilanciano la campagna di sensibilizzazione “Smonta il bullo” con una serie di consigli rivolti anche alle vittime del bullismo invitate a:

• parlare con i genitori, un amico fidato o gli insegnanti raccontando se c’e’ qualcuno che fa il bullo e che ripetutamente ti prende in giro, ti canzona o comunque ti fa del male: insieme è molto più semplice trovare delle soluzioni per affrontare il problema;

• non isolarsi dagli altri e restare sempre vicino a qualcuno durante gli intervalli e nel tragitto tra casa e scuola;

• non mostrarsi intimoriti di fronte alla prese in giro cercando sempre di rispondere in maniera spiritosa o intelligente;

• cercare di ignorare le provocazioni del bullo e non far vedere che di essere impauriti o di star male per quello che dice. Ricordarsi che i bulli interpretano la paura e la sofferenza che riescono a provocare negli altri come segno di potere;

• non cedere alle provocazioni e non andare alle mani soprattutto se il bullo è più forte. Se minacciano chiedendo degli oggetti personali, cedere alle loro richieste ma non alle loro minacce. Alla prima occasione poi riferire quello che è successo ad un adulto di fiducia;

• scrivere sul diario ogni volta che si subiscono delle prepotenze: aiuterà a ricordare i singoli episodi;

• riferire ad un adulto se capita di vedere che qualche altro ragazzo subisce delle prepotenze senza riuscire a difendersi: al posto del ragazzo potresti esserci tu e saresti felice se qualcuno ti aiutasse. Anche il carabiniere di quartiere può aiutarti se ti confidi con lui;

• ricordare che tutti i problemi hanno almeno una soluzione e che c’è sempre qualcuno che ci può aiutare a trovare quella migliore!