case_popolariMaggior tutela per i figli, a cui viene riconosciuto il diritto al subentro in caso di ricongiungimento anche dopo i 18 anni, ma giro di vite su chi incorre nei criteri di decadenza, per cui non basterà la presenza di un componente ultrasessantacinquenne per garantirsi comunque il posto nell’alloggio popolare. La commissione Territorio, mobilità, ambiente, presieduta da Damiano Zoffoli, prosegue l’iter di esame del progetto di legge di iniziativa della Giunta di modifica della “Disciplina generale dell’intervento pubblico nel settore abitativo”, di cui al momento sono stati approvati 26 articoli sui 36 che compongono il testo.

Il tema dell’esenzione dalla decadenza per gli anziani è stato oggetto oggi di una lunga discussione: Galeazzo Bignami (Pdl) ha chiesto il ritiro, poi avvenuto, dell’emendamento che introduceva questa possibilità sottolineando “il rischio che chi ha compiuto 65 anni smetta di pagare”. Silvia Noè (Udc) ha però ricordato che “lo spirito dell’emendamento è giusto, non bisogna perderlo”, d’accordo con Paola Marani (Pd), secondo cui “è da rivedere il criterio dei sessantacinque anni” stando però ben attenti a “mettere delle barriere rispetto alle modalità di subentro, che nella scorsa norma non si sono rivelate quelle che auspicavamo”. Ancora più netto il relatore del provvedimento, Mario Mazzotti (Pd): “Ci saranno sicuramente casi particolari in ogni situazione, ma se qualcuno vuole sempre lasciare dentro tutti quelli che ci sono, faccia pure, il nostro obiettivo non è solo dare una casa popolare a chi ne ha bisogno ma anche di toglierla a chi non ne ha diritto”.

La seduta ha visto inoltre un lungo dibattito riguardo alla definizione di “convivenza more uxorio”, terminologia presente nel nuovo testo ma che è stata poi scartata in favore del ritorno al precedente “convivenza stabile”, come proposto da Monica Donini (Fds) nel suo intervento. Secondo Bignami (Pdl), “il criterio di more uxorio non può essere lo stesso del 2001 quando fu redatta la precedente norma, nel frattempo il mondo è cambiato”, mentre per Gian Guido Naldi (Sel-Verdi) “il problema è soprattutto accertare se la convivenza è reale oppure no”.

Si è discusso a lungo anche della decadenza che riguarda chi esegue opere nell’alloggio senza averne diritto: è stato approvato un emendamento, poi subemendato prima dell’approvazione del relativo articolo del progetto di legge, a firma del relatore Mazzotti (Pd), che riguarda chi esegue tale tipo di interventi. Giovanni Favia (Misto) ha chiesto la possibilità di evitare punizioni “a chi non fa interventi invasivi ma anche migliorativi”, dal momento che “la sanatoria nei termini di leggi è giuridicamente impossibile con Acer proprietaria degli alloggi”.