“Confimi Impresa Meccanica ha di recente sottoscritto il contratto nazionale con Fim Cisl e Uilm-Uil, mentre Fiom-Cgil, ripetutamente invitata, ha ritenuto di non partecipare alla negoziazione” – ricorda il vice presidente di Apmi Confimi Impresa Modena Giovanni Gorzanelli – Ora apprendiamo, da una nota di Fiom Modena, che la sua sobria valutazione del contratto Confimi-Fim-Uilm è che si tratti di un ‘contratto pirata’”.

“Non è nostro costume dare spazio a provocazioni, ci limiteremo quindi a ricordare che Confimi è nata proprio per fare chiarezza, per lavorare a un futuro in cui le imprese raggiungano livelli di competitività che garantiscano una prospettiva ad esse, e con esse ai lavoratori, al Paese intero”.

“Sappiamo – Prosegue Gorzanelli – che non è un compito facile, che la conservazione e la resistenza al cambiamento sono ancora forti; non è un caso, infatti, che Fiom abbia preferito precipitarsi a sottoscrivere un proprio contratto con la Confederazione da cui le nostre imprese hanno preso le distanze, non identificando in essa una reale rappresentanza dei loro interessi”. “Ricordo che anche il precedente contratto non è stato sottoscritto dalla Fiom, e non possiamo credere che tutto ciò che liberamente essa decide di non firmare s’identifica come azione ‘pirata’ e lesiva di diritti. Contrattare interventi mirati a sostegno dei lavoratori e delle aziende in crisi, concordare strumenti di competitività dell’impresa, sostenere i lavoratori in caso di eventi gravi e congedi parentali in grado di rispondere a situazioni di difficoltà familiari, welfare integrativo, è un’azione ‘pirata’ o rappresenta la reale volontà di contribuire, pur con tutte le difficoltà derivanti dalla crisi, a tentare, tutti insieme, di superare una situazione che è di disagio economico e sociale per tutti?”.

“Ci rifletta, la Fiom: provi a scrollarsi di dosso la coazione alla contrapposizione pregiudiziale e prenda atto del valore che la proposta di Confimi Impresa rappresenta per le imprese e per i territori, che non a caso si aggregano intorno ad essa uno dopo l’altro (è di martedì scorso che anche Api Biella ha lasciato la vecchia Confederazione per aderire a Confimi)”.

“Siamo sicuri – conclude il vice presidente – che se Fiom si toglierà dagli occhi il velo del pregiudizio e della conservazione, vedrà che Confimi Impresa ha già sottoscritto altri contratti nazionali insieme anche a Cgil; si accorgerà che colloquiando con chi rappresenta il nuovo farà il reale interesse dei lavoratori. Non è ritirandosi in un ghetto, insieme a chi si rifiuta di prendere atto del cambiamento, che si fa l’interesse del Paese”.