violenza_donnePer oltre 30 anni è stato un vero e proprio incubo per la moglie tanto da vederlo macchiarsi con cadenza settimanale di gratuite violenze commesse nei confronti della donna, anche in presenza dei figli minori e quando era in stato interessante, per le quali, al termine delle indagini, i Carabinieri della Stazione di Casina che hanno condotto le indagini l’hanno denunciato alla Procura reggiana, che ha poi ottenuto dal GIP del Tribunale di Reggio Emilia l’applicazione nei confronti dell’uomo della misura coercitiva dell’allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla moglie prescrivendogli di mantenere comunque una distanza di almeno 300 metri frequentati vietandogli inoltre di comunicare attraverso qualsiasi mezzo con lei.Provvedimento di natura cautelare che l’altro pomeriggio veniva eseguito dai Carabinieri della Stazione di Casina che avevano denunciato l’uomo. Lei una operaia poco più che 50enne lui un 60enne, entrambi italiani ed abitanti in un comune dell’Appennino reggiano: sono loro i protagonisti di questa vicenda. L’ultimo episodio di violenza commesso a metà dello scorso novembre con l’uomo che a seguito di un diverbio ha preso per i capelli la moglie sbattendola a terra e riempiendola di calci e pugni davanti ai figli minori. L’ennesimo grave episodio di violenza domestica è “rimbalzato” ai Carabinieri di Casina che al riguardo hanno avviato i dovuti accertamenti scoprendo un’allucinante realtà. L’uomo infatti non era nuovo a tali episodi: nei riguardi della moglie ha sempre usato violenza già dal 1978 in maniera sistematica, ad intervalli di almeno una volta la settimana, sempre per futili motivi, in quanto ogni fatto era pretesto per picchiarla. Violenze che non risparmiavano la donna nemmeno quando era in stato interesante con il marito che la picchiava con un bastone alla pancia. Violenze commesse davanti ai figli in lacrime i conseguenza della quali la donna per paura non ha mai sporto denuncia mentendo anche ai sanitari che l’hanno curata.

Episodi delittuosi che riscontrati dai carabinieri hanno portato all’odierno provvedimento restrittivo richiesto ed ottenuto dalla D.ssa Maria Rita Pantani sostituto presso la Procura reggiana titolare dell’inchiesta. I Carabinieri della Stazione di Casina, ricevuta l’ordinanza applicativa della misura cautelare, vi davano esecuzione rintracciando l’uomo che veniva sottoposto alla misura coercitiva dell’allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla moglie prescrivendogli di mantenere comunque una distanza di almeno 300 metri frequentati vietandogli inoltre di comunicare attraverso qualsiasi mezzo con lei.