gruppoConArbizziAlCentroUn moderno Densitometro per la diagnosi dell’osteoporosi, un Videobroncoscopio e altre attrezzature che consentono alla Pneumologia di essere un punto di riferimento provinciale per le patologie dei polmoni, un Videodermatoscopio per la prevenzione e la cura dei tumori della pelle, due saturimetri per il Pronto Soccorso, un lettino da visita per disabili e un’automobile per permettere ai fisioterapisti di effettuare la riabilitazione anche a casa dei pazienti. Sono alcune delle importanti attrezzature donate all’Ospedale Santa Maria Bianca dall’Associazione Onlus “La Nostra Mirandola” che, grazie all’instancabile opera della presidente Nicoletta Vecchi Arbizzi, raccoglie fondi a favore della sanità dell’area Nord della provincia di Modena.

Oggi, sabato 15 marzo, si è tenuta all’Ospedale di Mirandola la cerimonia per ringraziare pubblicamente l’Associazione, i cittadini e le aziende protagonisti di tanti gesti di solidarietà. L’elenco degli strumenti e delle attrezzature donate negli ultimi anni è lunghissimo e soltanto quelle arrivate l’anno scorso raggiungono un valore commerciale di oltre 400mila euro. Una dimostrazione tangibile della vicinanza della popolazione mirandolese al proprio Ospedale che ha aiutato concretamente la struttura nel percorso di recupero post sisma.

Alla cerimonia sono intervenuti il presidente dell’Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna Palma Costi, il sindaco di Mirandola Maino Benatti, il presidente dell’Associazione Onlus “La Nostra Mirandola” Nicoletta Vecchi Arbizzi, il direttore generale Azienda Usl di Modena Mariella Martini, il direttore dell’Ospedale di Mirandola Teresa Pesi e il Vescovo della Diocesi di Carpi, Monsignor Francesco Cavina.

Le dichiarazioni

Queste donazioni non sono fine a sé stesse, ma sono importantissime per lo sviluppo e il consolidamento di progetti di prevenzione per tutta la popolazione. Hanno partecipato oltre trecento donatori che appartengono a tutte le fasce sociali e le donazioni sono state raccolte da imprese, privati cittadini, ben 34 classi delle scuole medie ed elementari di Mirandola, San Martino Spino, San Prospero, Medolla, Cavezzo. Sono stati coinvolti esercizi commerciali, farmacie, associazioni di categoria come SPI, il volontariato attraverso offerte liberali e anche con la vendita del libro che abbiamo stampato sul terremoto di Mirandola e dintorni. La raccolta è stata corale e tante persone hanno partecipato con sentimento, tanta dedizione e l’orgoglio di potere aiutare Mirandola a rinascere.

Nicoletta Vecchi Arbizzi, Presidente Associazione “La Nostra Mirandola”

 

La generosa raccolta di fondi condotta in questi anni dall’associazione ‘La nostra Mirandola’, che si è tradotta nell’acquisto di strumentazioni diagnostiche così importanti per la prevenzione, ci riempie di orgoglio. E’ grazie alla disponibilità di tante persone se oggi alcuni bisogni della comunità hanno trovato puntuale risposta in numerose azioni concrete. Grazie quindi di cuore alla associazione, che ha saputo intercettare tante energie positive che con altruismo, dopo il terremoto, si sono adoperate affinché quello che rappresenta uno dei servizi più importanti per i cittadini, l’ospedale Santa Maria Bianca, potesse uscire dalla ricostruzione con un’offerta di servizi e prestazioni più avanzate per la diagnosi e cura dei nostri cittadini. Queste donazioni sono oggi tanto più preziose in un momento di difficoltà per la spesa pubblica, ecco perché guardiamo con profonda gratitudine a quanto è stato fatto e al vostro esempio. E a tutti gli operatori del Santa Maria Bianca voglio esprimere un ringraziamento per come hanno affrontato prima l’emergenza del sisma e adesso la ricostruzione.

Palma Costi, Presidente Assemblea legislativa Regione Emilia-Romagna

 

L’impegno per l’Ospedale c’è e si vede, a dispetto di chi dice che il “Santa Maria Bianca” è destinato a chiudere. Le istituzioni stanno facendo la loro parte, ma anche i cittadini e le associazioni ci mettono cuore e passione per avere un nosocomio moderno e con attrezzature d’avanguardia. L’elenco delle donazioni è lunghissimo e dimostra che a Mirandola pubblico e privato procedono insieme verso un obiettivo comune, che è quello di riavere l’Ospedale come e meglio di prima. L’associazione di cui è presidente Nicoletta Vecchi Arbizzi ne è l’esempio lampante. Da anni lavora per raccogliere fondi da destinare ad attrezzature per il nosocomio, coinvolgendo tanti cittadini, aziende ed associazioni nei suoi progetti. A lei e a chi collabora alla rinascita e crescita del nostro Ospedale vanno i più sentiti ringraziamenti del Comune.

Maino Benatti, Sindaco Mirandola

 

“L’Associazione La Nostra Mirandola rappresenta un esempio decisamente positivo di come il mondo del volontariato, particolarmente attivo e dinamico in tutta la provincia, svolga un ruolo centrale per le comunità e in particolare per la sanità pubblica. La virtuosa collaborazione, grazie alla quale possiamo integrare e migliorare ulteriormente la qualità della nostra offerta, ha un doppio significato. Da un lato ci consente, senza sovrapposizioni, di unire le nostre forze per un interesse comune; dall’altro rafforza il messaggio della forte integrazione tra il nostro lavoro e quanti vivono il territorio. Un grazie di cuore quindi alla professoressa Arbizzi per l’esempio che ci offre e per l’attività che, attraverso la ONLUS che presiede, svolge a sostegno della sanità mirandolese.

Mariella Martini, Direttore Generale Azienda USL di Modena

 

Atrrezzature, strumenti e borse di studio per un valore di oltre 400mila euro

densitometroIl nuovo Densitometro, che ha un valore di circa 50mila euro, è un prezioso strumento per eseguire l’esame Moc (Mineralometria ossea computerizzata) e determinare se si è affetti da osteoporosi, una patologia sempre più diffusa, soprattutto nella popolazione anziana. La conseguenza principale di questa patologia è costituita dalle fratture che, globalmente considerate, hanno un’incidenza del 35-40% nelle donne di età superiore ai 65 anni, mentre le percentuali per i maschi sono molto più basse. Lo strumento è utilizzato da alcuni mesi dal Servizio di Radiologia, diretto dalla dr.ssa Novella Guicciardi. Dal 30 settembre 2013 a oggi sono già stati eseguiti circa 1.900 esami.

La donazione ha posto le basi di un progetto che vede coinvolti medici di famiglia, riabilitatori, tecnici sanitari di radiologia medica e radiologi finalizzato a intervenire sull’osteoporosi, in particolare per ridurre la percentuale di fratture. L’utilizzo dell’apparecchiatura è di pertinenza dei tecnici sanitari di radiologia medica che necessitano di una formazione specifica sull’apparecchiatura, le modalità di esecuzione dell’indagine, gestione dei dati e della tipologia degli utenti. A questo fine, la Fondazione Cassa di Risparmio di Mirandola ha finanziato una borsa di studio per un professionista che affianca il personale strutturato.

Altra importante donazione è quella a favore della Pneumologia che adesso dispone di un’attrezzatura di ultimissima generazione composta da un Videobroncoscopio ad alta definizione, una sonda “Ebus” (Endoscopic Bronchial Ultrasound) e un ecografo (valore complessivo 290mila euro). L’associazione ha anche finanziato un contratto per un medico nel reparto di Pneumologia.

VideobroncoscopioIl Videobroncoscopio donato alla Pneumolgia, diretta dal dottor Michele Giovannini, è utilizzato per la diagnostica avanzata delle patologie neoplastiche e di una vastissima altra gamma di patologie polmonari, anche di carattere infettivo, consentendo, tra le poche nella regione, di effettuare esami endoscopici polmonari estremamente accurati e tali da poter essere riletti e studiati non soltanto al momento dell’esecuzione dell’esame ma anche successivamente grazie al contributo di molteplici professionalità presenti in provincia quali pneumologi, internisti, oncologi, radiologi, radioterapisti, chirurghi-toracici, istologi, microbiologi, in stretta collaborazione con i Medici di famiglia. Il nuovo videobroncoscopio ha contribuito al potenziamento della pneumologia mirandolese che ha un ruolo importante a livello dell’intera rete aziendale provinciale. Grazie al nuovo strumento c’è stato un incremento qualitativo e quantitativo dell’attività: nel 2009 le broncoscopie erano 195, mentre nel 2013 sono state 604.

Grazie alla nuova strumentazione è stato inoltre possibile realizzare, per la prima volta nella nostra provincia, una nuova procedura interventistica. In particolare, durante la broncoscopia vengono eseguiti esami bioptici delle lesioni dei bronchi e, quando le immagini radiologiche mostrano linfonodi ingrossati normalmente non aggredibili, è anche possibile effettuare biopsie sulle lesioni sotto guida ecografica. I risvolti positivi nell’utilizzo di questa innovativa tecnologia sono tanto più significativi se si considera che il tumore ai polmoni rappresenta, ancora oggi, una patologia diagnosticata tardivamente, in cui l’intervento chirurgico risulta possibile solo nel 30% dei pazienti. L’eco-broncoscopia, consentendo una visione ecografica all’esterno dei bronchi e prelievi mirati delle lesioni polmonari, risulta quindi essere un esame molto importante per la diagnosi dei tumori. Ad oggi sono state eseguite 9 procedure di questo tipo.

VideodermatoscopioAlla Dermatologia l’associazione ha donato un Videodermatoscopio (valore 25mila euro) per la prevenzione e la cura dei melanomi e degli altri tumori della pelle. Lo strumento, di ultima generazione, funziona mediante una telecamera ad alta definizione che consente al dermatologo di acquisire, ad alto ingrandimento, le immagini dei nei. La presenza di un doppio monitor assicura una visione più precisa delle lesioni e facilita quindi la loro mappatura. Grazie al nuovo strumento sono state realizzate circa 600 videodermatoscopie finalizzate alla diagnosi precoce dei melanomi.

Tra le altre donazioni vanno infine segnalati i due saturimetri, strumenti molto importanti per il monitoraggio di base delle funzioni vitali, andati al Pronto soccorso. Alla Fisiatria sono stati donati un lettino da visita a tre snodi che permette di visitare le persone in carrozzina e un’automobile, una Volkswagen UP, che consente agli operatori di eseguire terapie a casa dei pazienti. E’ un’auto ecologica utilizzata per visite fisiatriche al domicilio, consulenze ai degenti nelle strutture protette del territorio e interventi a casa dei pazienti – da parte di fisioterapisti, terapisti occupazionali e logopedisti – per la valutazione ambientale e il trattamento riabilitativo. L’automezzo è utilizzato anche per i trasferimenti del personale appartenente al servizio di riabilitazione di altre strutture ospedaliere.