Luca_Rizzo_Nervo“In merito alle notizie di stampa relative ad una possibile messa all’asta di alcuni beni funzionali del palasport di Bologna all’interno della procedura fallimentare di Fortitudo Pallacanestro Srl, mi preme specificare che ho pieno rispetto del lavoro del curatore fallimentare, che è anche quello di massimizzare gli introiti da vendita di beni per soddisfare le legittime pretese dei creditori. Mi permetto solo di sottolineare, a notizia letta e mai ricevuta ufficialmente, che rischia di apparire assurdo, fuori da valutazioni legali che non mi competono e che si discuteranno nelle sedi proprie, ma applicando solo il comune buon senso, che per farlo si sottraggano beni al più grande di questi creditori che è il Comune di Bologna, e dunque i cittadini di Bologna, che attendono ancora di vedere restituiti oltre sei milioni di euro dalla Fortitudo Pallacanestro di Gilberto Sacrati, poi fallita, per il riconoscimento e il pagamento dei quali questa Amministrazione comunale ha proseguito, intensificato e prosegue, il percorso legale nelle sedi giudiziali proprie.

Sostenere poi, se venisse confermata la tesi apparsa sui giornali, che i seggiolini, il tabellone ed il parquet non fossero migliorie, ma semplici beni di proprietà funzionali alla gestione sportiva di Fortitudo, e che dunque il gestore potesse lasciare il PalaDozza senza seggiolini, parquet e tabellone alla fine della sua gestione è, voglio essere cauto, quantomeno discutibile. E infatti ne discuteremo. Mettere quei beni all’asta, nel pieno della stagione sportiva 2013/2014 e nella già avviata programmazione della stagione prossima, vuole dire rendere il palasport di Bologna inutilizzabile. Un impianto che negli ultimi tre anni si è trasformato da magazzino di beni inventariati a palasport nuovamente pieno di eventi sportivi nazionali ed internazionali ed extrasportivi. Sarà nostra cura verificare puntualmente, nella relazione con il curatore Lovato, i presupposti di questa notizia, una volta che ci fosse comunicata ufficialmente dal curatore e non a mezzo stampa. Dopo di che il Comune di Bologna valuterà come fare riconoscere, in tutti i modi e in tutte le sedi, le proprie ragioni, ragioni ancora prima che di merito, di buon senso, evitando un ulteriore beffa che risulterebbe agli occhi dei cittadini bolognesi paradossale e offensiva. Nel frattempo la stagione sportiva proseguirà con tutte le garanzie di continuità”.