gomme_pneumaticiSu noti siti dell’e-commerce piazza annunci trappola che trattano la vendita, a prezzi assolutamente convenienti di pneumatici per auto: una volta ricevuti i soldi però sparisce nel nulla. Diverse negli ultimi mesi le truffe compiute dal “navigato” trentino 40enne come rivelano i suoi precedenti di polizia. Nel reggiano ad incappare nel truffatore è stato un 37enne di Canossa che dopo aver pagato l’intero importo, non si è visto consegnare i 4 pneumatici che aveva ordinato per la sua autovettura in quanto il furbastro inserzionista, incassato il danaro ha bidonato l’acquirente rendendosi irreperibile. Per questo i carabinieri della Stazione di San Polo d’Enza, a cui la vittima ha sporto denuncia, a conclusione di mirate indagini telematiche, hanno denunciato per truffa alla Procura reggiana un 40enne di Trento, che come accennato non è nuovo a tali espedienti come peraltro rivelato dai suoi precedenti. Le indagini sono partite a seguito della denuncia presentata dall’uomo di Canossa che aveva acquistato su un noto sito internet di annunci, 4 pneumatici pagandoli 230 euro. Su richiesta dell’inserzionista con cui aveva contatti via sms su un’utenza cellulare intestata ad un ignaro cittadino rumeno versava i soldi con bonifico sulla carta di credito ricaricabile fornitagli dal venditore. All’accredito dell’importo complessivo tuttavia non è corrisposta la spedizione con il venditore che si rendeva peraltro irreperibile. Dopo una serie di riscontri tra l’account di posta elettronica, l’IP del computer utilizzato per l’annuncio trappola e la carta di credito dove erano stati versati i soldi i Carabinieri di San Polo d’Enza catalizzavano le attenzioni investigative sull’odierno indagato nei cui confronti venivano acquisiti incontrovertibili elementi di responsabilità in ordine al reato di truffa per il quale veniva denunciato. Per il ragazzo reggiano la possibilità ora di essere risarcito in sede penale a conclusione dell’iter processuale.

I Carabinieri reggiani nell’occasione ricordano ai cittadini vittime di tali raggiri che su internet nessuno è anonimo, in quanto ogni utente è associato a un numero IP utilizzato per collegarsi al web. Se si è quindi caduti in una finta vendita online si può riuscire ad arrivare al responsabile e chiamarlo in causa quantomeno per il risarcimento del danno subìto. La prima cosa da fare, ricordano i carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Emilia, è quella di raccogliere le prove (stampa della pagina web in cui era presente l’annuncio, eventuali risposte e-mail, numeri di telefono) e presentarsi alla più vicina stazione per sporgere una regolare denuncia. Il resto lo faranno poi, come nell’odierno caso, le indagini dei carabinieri.