salumiTelefonate esca per chiedere informazioni e aver un contatto presso il salumificio preso di mira poi l’ordine di vari salumi pagati con un apparente regolare assegno bancario risultato poi rubato. In questo modo un astuto truffatore emiliano con precedenti specifici ha raggirato un’azienda di Bibbiano acquistando una partita di salumi per un importo di circa un migliaio di euro che ha inteso saldare con assegno bancario poi risultato rubato e per questo non esigibile. Un colpo che potrebbe essere la punta di un iceberg di una più ampio giro di truffe compiute in altre salumifici tra Reggio Emilia, Modena e Parma su cui ora si stanno concentrando le indagini dei Carabinieri di Bibbiano che hanno operato la denuncia del truffatore. I militari di Bibbiano, infatti, a conclusione delle relative indagini, con l’accusa di truffa hanno denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia un 48enne di Modena che è riuscito a raggirare l’azienda di Bibbiano impossessandosi di vari salumi per un valore di 883,00.

Secondo la ricostruzione investigativa dei Carabinieri di Bibbiano l’uomo ha agganciato il salumificio preso di mira telefonicamente: spacciandosi per un ristoratore del savonese otteneva un primo contatto con cui intavolare, per conto e per nome del suo inesistente ristorante, una trattativa per l’acquisto di salumi. Conclusa la trattiva puntuale come un orologio svizzero si è quindi presentato presso il salumificio caricando i salumi in macchina. Ha quindi regolarizzato la fattura pagando con un assegno bancario, apparentemente regolare, di pari importo. Quando il commerciante è andato in banca a incassare l’assegno è rimasto con un pugno di mosche: l’assegno risultava infatti appartenere a un carnet di assegni rubato a Savona nel settembre del 2012. Resosi conto di essere stato raggirato il commerciante  si presentava ai Carabinieri di Bibbiano denunciando la truffa ad opera di ignoti. I carabinieri di Bibbiano forti della meticolosa descrizione del truffatore fornita dalla vittima che aveva fotografato nella sua mente il volto del farabutto rivolgevano le loro attenzioni investigative nei confronti dell’odierno indagato, peraltro resosi responsabile anche nel recente passato di colpi con lo stesso modus operandi. Le conferme sulle responsabilità del 48enne modenese sono poi’ giunte anche dalla stessa vittima che in un’apposita seduta di individuazione fotografica riconosceva nel 48enne il truffatore che alla luce di quanto emerso veniva denunciato alla Procura reggiana per il reato di truffa e ricettazione dell’assegno rubato.