smantellamento-Map«Stiamo rafforzando  così come concordato con i Comuni, il programma per superare i moduli abitativi provvisori. Per i nuclei che hanno già ripristinato l’abitazione il percorso per il rientro è già stato avviato ed in corso. Mentre per le situazioni più complesse si prevede il rientro a casa entro la fine 2015. Naturalmente, man mano che saranno liberati blocchi di Map si procederà al loro smontaggio. Ad esempio, a Mirandola già il prossimo febbraio è previsto lo smontaggio dei moduli dell’area PMAR del Quartiere 29 Maggio e parte del Quartiere Mazzone-Giolitti». Così l’assessore regionale alle Attività produttive e Ricostruzione post sisma Palma Costi in merito al percorso e tempi che porteranno al superamento dei prefabbricati modulari abitativi rimovibili PMAR, comunemente definiti Map, una delle misure di assistenza alla popolazione messe in campo dal Commissario sin dai primi momenti dopo il sisma.
Oggi i Moduli urbani occupati sono 485 map e vi abitano circa 1.500 persone: dopo il sisma del 20 e 29 maggio 2012 i moduli realizzati erano 757 distribuiti in 7 comuni (Cavezzo, Concordia, Mirandola, Novi, San Possidonio, San Felice nel modenese e Cento nel ferrarese), dove il sisma ha provocato i maggiori danni e la disponibilità di abitazioni era insufficiente a fronteggiare l’emergenza. I Moduli rurali progettati per far fronte alle esigenze di continuità delle attività produttive agricole sono distribuiti in 29 comuni e sono in totale 240 moduli, per 590 occupanti (lavoratori, imprenditori agricoli e familiari).
«Conosciamo bene le situazioni in essere nei diversi territoti. Siamo i primi, con i Comuni interessati a superarli consapevoli che sono soluzioni transitorie. I numeri – aggiunge l’assessore Costi – variano settimanalmente, grazie al costante impegno degli uffici comunali che ricercano altre soluzioni abitative per questi nuclei. Al momento è stato svuotato il 40% dei PMAR. Nel rispetto della tabella di marcia, che prevede che entro il 2015 vengano smantellati. Per le famiglie ancora ospitate in queste aree, si stanno individuando diverse soluzioni: dall’assegnazione di un alloggio pubblico appena finiti i lavori di ripristino dell’agibilità poiché gravemente compromessi con il sisma, all’individuazione di un alloggio di proprietà privata disponibile per l’affitto, per il periodo necessario al rientro nella abitazione danneggiata abitata alla data del sisma».

Map-Occupati-9-1-15