alpinoNella notte, con la moglie Graziella Arletti e gli amici alpini che non lo hanno mai lasciato solo in questi ultimi giorni della sua vita terrena, e’ “andato avanti” l’artigliere alpino Pasquale Corti. Classe 1922, nato a Montefiorino di Modena, viveva da diversi anni a Cadè ed era reduce di Russia del gruppo Valcamonica, divisione alpina Tridentina, e socio della sezione di Reggio Emilia.

Pasquale Corti aveva vissuto la tragedia che portò, nella disfatta del 1942-43, i nostri soldati a morire nelle steppe russe: 11.000 caduti sicuramente in combattimento, altri 64.000 dispersi di cui non si seppe mai più nulla e solo diecimila tornati alla fine della guerra.

Instancabilmente animato dal desiderio di ricordare i commilitoni caduti in terra di Russia, l’alpino reggiano aveva dedicato le sue memorie “a tutti quelli che non sono tornati”: drammi, valore ed eroismo raccontati nel suo libro “La Disfatta”, dove sono raccolti i ricordi di quella che definì “una guerra tragica e stupida come tante di quelle guerre che ancora oggi si fanno”.

Pasquale Corti ha dedicato tutta la sua vita alla testimonianza verso i giovani, sostenuto dalla consapevolezza dell’importanza di tramandare alle nuove generazioni la memoria e le tradizioni delle truppe alpine.  Ha organizzato e portato nelle scuole di tutta Italia una significativa mostra fotografica, esibendola con grande sforzo organizzativo e personale. Mai stanco, sempre presente alle adunate degli Alpini accompagnato dall’amico Corrado Bagnacani, vicino a lui con la dedizione di un figlio, Pasquale Corti aveva ricevuto lo scorso anno l’onorificenza di Cavaliere al merito della Repubblica Italiana, consegnatagli dal prefetto vicario Adriana Cogode.

I funerali di Pasquale Corti si celebreranno sabato 21 alle ore 10.30 nella parrocchia di San Terenziano a Cavriago, quindi corteo al monumento al generale Reverberi in località Pianella.

Il presidente della Provincia di Reggio Emilia Giammaria Manghi, la responsabile della Protezione civile provinciale Federica Manenti con tutti i collaboratori, uniti a tutti gli alpini a partire dal presidente della sezione di Reggio Emilia Ettore Benassi, al presidente del Coordinamento provinciale delle associazioni Volmer Bonini  ed a tutti i volontari, esprimono cordoglio con rispetto e ammirazione per un “vero simbolo generoso e onesto della “alpinità'”.

“Il dovere della memoria, raccontato e riproposto in ogni sede dall’alpino Pasquale Corti, ha rappresentato un dono prezioso per tantissimi giovani reggiani – ricorda il presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giammaria Manghi – Di questo saremo per sempre grati a questo grande uomo, impegnandoci a essere fedeli custodi della sua esperienza”.

“Ho avuto l’onore di conoscere Pasquale Corti e di ascoltarlo negli ultimi momenti della sua vita, commossa per la amorosa presenza della moglie e di tutti gli amici alpini che lo hanno abbracciato nell’ultima parte del suo cammino – aggiunge la responsabile della Protezione civile provinciale Federica Manenti – Ma soprattutto ho visto le migliaia di ragazzi delle scuole arricchirsi dei suoi racconti e ascoltarlo oltre  le parole. E quando il suo racconto si bloccava, per il ricordo doloroso e la commozione di un grande uomo novantenne, i giovani hanno compreso cosa ci fosse dietro quel silenzio”.