droga-mirandolaIl personale della Squadra Mobile della Questura di Ferrara – Sezione Antidroga, in collaborazione con gli agenti del Commissariato di Mirandola, negli ultimi giorni ha posto fine ad un pericoloso traffico di hashish che coinvolgeva le province di Ferrara, Mantova e Modena.

Tutto ha avuto inizio lo scorso mese di febbraio quando, controllando gli spostamenti tramite appostamenti e pedinamenti di una Ford Fiesta segnalata come probabilmente utilizzata per trasportare hashish destinato al commercio nel territorio Ferrarese, il personale della Squadra Mobile della Questura di Ferrara rinveniva all’interno della Ford kg. 1 di sostanza stupefacente, traendo in arresto T.N. e M.A. entrambi cittadini tunisini di 30 anni, dimoranti a Ferrara.  L’hashish sequestrato diviso in 10 panetti da 100 gr. l’uno, riportava stampigliato la sigla LV del noto marchio “Louis Vuitton”.  A seguito di questo arresto e degli accertamenti effettuati sulle dichiarazioni rilasciate dai due arrestati, è stato possibile individuare come mandante del trasporto, un terzo cittadino Tunisino, B.W. di 28 anni, pure lui dimorante a Ferrara.

Il controllo del percorso effettuato dagli arrestati a bordo della Ford Fiesta, ha quindi permesso di determinare il territorio d’acquisto all’ingrosso dell’hashish, in una zona di confine posta tra le province di Ferrara, Modena e Mantova che interessa i Comuni di Mirandola, Bondeno e Sermide. Il personale della sezione antidroga di Ferrara, in collaborazione con il personale del Commissariato di P.S. di Mirandola, competente nel territorio in cui sovente avvenivano gli scambi, ha quindi iniziato un’intensa attività di indagine con il fondamentale ausilio delle intercettazioni telefoniche, per individuare i grossisti di hashish che avevano rifornito i due tunisini arrestati ed il luogo dove stoccavano lo stupefacente. Subito le indagini si sono orientate su due marocchini di Mirandola e Sermide molto scaltri e accorti nelle loro consegne, che avvenivano sempre di notte ed in aperta campagna.

L’accortezza dei due controllati era tale da rendere particolarmente difficoltoso il lavoro degli investigatori, sia perché i malviventi risultavano essere di etnia nordafricana (pertanto i discorsi intercettati erano in lingua araba con i diversi dialetti specifici delle diverse etnie), che dal fatto che gli stessi cambiassero continuamente le utenze telefoniche ed i telefoni.

Le intercettazioni avevano comunque permesso di carpire, lo scorso 24 giugno, le informazioni necessarie a intercettare un acquisto effettuato da un cittadino italiano di 46 anni , M.P.O., per un quantitativo pari a 500 gr. di hashish: l’uomo, fermato poco dopo lo scambio in località Bondeno a bordo della sua autovettura e trovato in possesso dei 500 grammi, veniva tratto in arresto per il reato di detenzione ai fini di spaccio. La droga rinvenuta in suo possesso, 5 panetti da 100 gr. l’uno, riportava stampata sopra la scritta “Gucci”.

Successivamente dal pedinamento dei due e dalle informazioni raccolte dagli investigatori, venivano individuati alcuni nascondigli utilizzati dai grossisti marocchini: il primo in località Medolla (MO), dove in data 26.06.2015, occultati all’interno di un tubo di scolo delle campagne venivano rinvenuti dagli operatori 30 panetti di hashish del peso di gr. 110 l’uno per un totale di 3 kg: detta sostanza era riconducibile ai precedenti 500 gr trovati in possesso dell’italiano arrestato pochi giorni prima in quanto riportavano stampigliata la scritta “Gucci”.

Il secondo in località Magnacavallo di Mantova dove venivano rinvenuti, in data 27.06.2015, altri 5 panetti di hashish di gr. 100 ognuno per un totale di 500 gr occultati sul bordo della strada nei pressi di un fossato. Il culmine dell’operazione, che ne ha anche visto la conclusione in termini operativi, si è avuta il 9 luglio scorso quando, dalle telefonate intercettate, gli investigatori si resero conto che probabilmente i due marocchini stavano decidendo di vendere tutto il quantitativo di hashish in loro possesso (forse insospettiti dai continui rinvenimenti di sostanza da parte delle Forze dell’ordine) per tornare in Marocco per un periodo di riposo. A questo punto che gli investigatori decisero di intervenire, recuperando nelle campagne di S.Martino in Spino, occultati sottoterra nei pressi di un canale di scolo, kg 11 circa di hashish divisi in 100 panetti da 100 gr. ciascuno circa più 100 ovuli da circa 10 gr l’uno. A seguito del rinvenimento venivano tratti in arresto in flagranza del reato di detenzione ai fini di spaccio i due marocchini K.R. di anni 37 residente a Sermide e H.H di anni 32 residente in S. Martino in Spino (MO) i quali avevano appena tentato di nascondere sotterrandolo tutto quello stupefacente.

Le successive indagini terminavano con l’emissione da parte del competente Gip di tre misure cautelari a carico dei due “grossisti” colpiti dall’obbligo di dimora con divieto di uscire dalle proprie abitazioni dalle 22 alle 6, mentre nei confronti di B.W. è stato emesso divieto di dimora nella provincia di Ferrara. Tutti i decreti sono stati notificati il 12 ottobre.

In conclusione l’indagine ha permesso di porre fine ad un pericoloso traffico di stupefacenti che coinvolgeva tre province (Ferrara-Mantova-Modena). In definitiva circa 16 sono stati i chili sequestrati, 5 gli arresti in flagranza e tre misure cautelari personali nei 6 mesi d’indagine.