RomaDifesaCivica“Presto formalizzeremo un’intesa con il Coordinamento nazionale dei Difensori civici per promuovere assieme, attivamente, l’applicazione delle norme paritarie, a cominciare dal riequilibrio di genere nelle Giunte comunali disposto dalla legge Delrio”. Questo l’annuncio della presidente della commissione regionale Parità e Diritti delle persone, Roberta Mori, intervenuta ieri a Palazzo Montecitorio in qualità di coordinatrice degli organismi di parità delle Regioni italiane alla presentazione pubblica del secondo Rapporto annuale della Difesa civica. Un tema di particolare attualità: bastai pensare che delle 4.087 giunte comunali nominate dopo le elezioni del 25 maggio 2014, ce ne sono1.182 non in regola quanto a presenza di donne; in Emilia-Romagna, su 256 se ne contano26 con nessuna donna e16 con una percentuale di loro presenza sotto la soglia minima del 40% prevista dalla legge Delrio.

Il Rapporto sulla Difesa civica non solo fa il punto sull’efficacia di questo importante strumento di tutela non giurisdizionale del cittadino nei confronti della pubblica amministrazione, ma argomenta la necessità di un suo ruolo più ampio e attivo sul fronte dei diritti collettivi, anche attraverso l’istituzione del Difensore civico nazionale. “Ringrazio la coordinatrice dei Difensori civici, Lucia Franchini, per avermi invitato a questo loro momento di proposta al Parlamento e al Governo per un rinnovamento dell’istituto– afferma Mori– che coglie in pieno la nostra domanda di rafforzare i diritti di partecipazione verso una maggiore equità della rappresentanza democratica”.

Nel suo intervento davanti ai Difensori civici regionali e ai rappresentanti delle Conferenze di Regioni e Province autonome – presente anche il presidente della commissione parlamentare per la semplificazione, Bruno Tabacci – Mori ha ricordato che l’obbligo fissato dall’articolo 1 della legge Delrio (L. 56/2014), ovvero almeno il 40 per cento di donne in tutte le Giunte comunali, sia ancora un obiettivo a cui tendere, che per diventare diritto acquisito richiede il monitoraggio e l’intervento della Difesa civica. “Ciò vale per altre norme paritarie che rischiano di restare sulla carta- ha sottolineato in conclusione la presidente- penso in primo luogo alla Convenzione di Istanbul per la prevenzione della violenza domestica contro le donne che, pur ratificata dal Parlamento italiano, stenta a trovare attuazione nel nostro ordinamento”.

“Sono molto soddisfatto- spiega Gianluca Gardini, Difensore civico regionale dell’Emilia-Romagna- che una rappresentante dell’Emilia-Romagna, con la quale da anni ho un ottimo rapporto di collaborazione sui temi comuni, possa svolgere un ruolo a favore dell’intera Difesa civica nazionale per quanto riguarda il tema della parità di genere”.

(foto: la presidente Mori – prima a destra – alla presentazione ieri a Roma del Rapporto sulla Difesa civica)