CarnevaleItaliaCastelnovoE’ partita da Castelnovo Sotto la risoluzione che impegna la Regione a valorizzare i Carnevali storici e tradizionali che si svolgono in Emilia-Romagna e a individuare, in collaborazione con le realtà locali ed in linea con l’orientamento ministeriale, forme di sostegno allo sviluppo attrattivo anche turistico che queste manifestazioni possono rappresentare. L’annuncio è arrivato questa mattina nel corso della tavola rotonda che si è svolta all’osservatorio astronomico, dal titolo “Per una rete del carnevale e delle tradizioni minori”, nell’ambito della 22esima edizione della mostra mercato dei Carnevali d’Italia.

Il tema del dibattito – anticipato dagli interventi del sindaco Maurizio Bottazzi e della consigliera regionale Roberta Mori e che ha visto la partecipazione, tra gli altri, di Giovanni Kezich (Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina), Giuseppe Genco (Centro Internazionale di Ricerca e Studi su Carnevale, Maschera e Satira) e Mario Mattioli, presidente dell’associazione “Al Castlein” – era proprio l’ipotesi di una rete per la tutela, la valorizzazione e la promozione dei carnevali “di tradizione o minori”: argomenti poi inseriti all’interno della risoluzione che vede Roberta Mori (sindaco a Castelnovo per due legislature) come prima firmataria.

Al termine del convegno, Le tante delegazioni (oltre 50) hanno presentato la propria attività attraverso foto e video a computer, con l’obiettivo di trattare acquisti e cessioni dei vari carri mascherati: in queste occasioni è possibile infatti scambiarsi materiale fotografico e documenti vari con l’intento di rafforzare i contenuti culturali della manifestazione e di consolidare ed ampliare i rapporti tra le rassegne stesse, allargando i confini di ogni singola manifestazione. Il raduno – unico nel suo genere in Italia – si è confermato un momento importante di ritrovo tra le realtà carnevalesche nazionali, e per le persone che “lavorano” al Carnevale, sia per passione sia per professione.

La giornata è stata molto partecipata, vista la sempre più diffusa pratica della compravendita o scambio delle opere prodotte, non solo per finanziare le scuderie dei costruttori, ma anche per la necessità di sopperire al graduale calo di persone disposte ad imparare l’arte della costruzione delle maschere e a lavorare per il Carnevale, senza dimenticare l’esigenza di confrontarsi su problematiche comuni di carattere gestionale, economico, organizzativo delle manifestazioni e il confronto delle diverse esperienze culturali.

Prima delle contrattazioni, avvenute nel pomeriggio, si è poi svolto il pranzo nella sede della Protezione civile, servito con grande cordialità dai numerosi volontari che hanno fatto toccare con mano ai partecipanti la proverbiale ospitalità emiliana.