carabinieri_100Telefonate esca per chiedere informazioni e aver un contatto presso la cantina presa di mira poi l’ordine di alcune centinaia di bottiglie di vino pagate con un apparente regolare assegno bancario risultato poi riconducibile a un conto corrente estinto e quindi senza provvista. In questo modo un truffatore di Reggio Emilia, con alle spalle una sfilza di precedenti specifici in tema di truffe, ha raggirato un’azienda agricola reggiana acquistando una partita di lambrusco per un importo di oltre 3.000 euro che ha inteso saldare con assegno bancario poi risultato tratto da un conto corrente estinto e per questo non esigibile.

Un colpo che potrebbe essere la punta di un iceberg di un più ampio giro di truffe compiute in altre cantine tra Reggio Emilia, Modena e Parma su cui ora si stanno concentrando le indagini dei Carabinieri della Stazione di Quattro Castella che hanno operato la denuncia del truffatore. I militari di Quattro Castella, infatti, a conclusione delle relative indagini, con l’accusa di truffa hanno denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia un 46enne di Reggio Emilia che è riuscito a raggirare la cantina impossessandosi di una cinquantina di cartoni di vino per un valore di circa 3.000 euro.

Secondo la ricostruzione investigativa dei Carabinieri l’uomo attraverso alcune telefonate esca spacciandosi per il titolare di un ristorante otteneva un primo contatto con cui intavolare, per conto e per nome del ristorante una trattativa per l’acquisto di circa 300 bottiglie di vino. Conclusa la trattiva puntuale come un orologio svizzero si è quindi presentato alla cantina caricando 45 cartoni di vino ordinati e regolarizzando la fattura pagando con un assegno bancario. Quando il commerciante è andato in banca a incassare l’assegno è rimasto con un pugno di mosche: l’assegno era tratto da un conto corrente estinto e quindi senza provvista.

Resosi conto di essere stato raggirato il commerciante reggiano si presentava ai Carabinieri del paese denunciando la truffa ad opera di ignoti. I carabinieri di Quattro Castella forti della meticolosa descrizione del truffatore che aveva ritirato il vino rivolgevano le loro attenzioni investigative nei confronti dell’odierno indagato peraltro resosi responsabile anche nel recente passato di colpi con lo stesso modus operandi. Nei suoi confronti i Carabinieri acquisivano una serie di incontrovertibili elementi di responsabilità tra cui il riconoscimento ad opera della stessa vittima in apposita seduta di individuazione fotografica dove riconosceva il truffatore nell’odierno indagato colui che aveva acquistato il vino. L’abile truffatore, noto proprio per i suoi precedenti specifici in materia, è stato quindi denunciato alla Procura reggiana per il reato truffa.