Inclusione sociale, partecipazione e incremento della competenza civica delle donne di origine non italiana: sono questi gli assi portanti del progetto “La Repubblica delle nuove italiane”, promosso dal Comune di Reggio Emilia nell’ambito dell’accordo di Sicurezza urbana concluso con la Regione Emilia-Romagna. L’obiettivo del progetto – che si svilupperà da aprile a giugno – è offrire alle “nuove italiane” – ovvero a donne provenienti da paesi esteri – la possibilità di mettere a frutto le proprie potenzialità e risorse, nella convinzione che far sì che tutte e tutti si sentano parte di una democrazia, condividerne presupposti e obiettivi, sia un utile deterrente alla radicalizzazione in tutte le forme in cui si manifesta.

“Con questa iniziativa vogliamo condividere le ragioni che ci rendono cittadini di questo paese a partire dalla Costituzione e dai suoi articoli, creando occasioni che  appassionano alla democrazia – ha detto oggi l’assessora alla Sicurezza e alla Pari opportunità Natalia Maramotti illustrando l’iniziativa alla stampa – Attraverso il coinvolgimento con le associazioni di genere della nostra città e realtà come la Fondazione Nilde Iotti, vogliamo rendere parte della vita quotidiana delle famiglie  la conoscenza e la partecipazione alla vita pubblica e alle opportunità del territorio, come la cultura, l’accessibilità allo sport e alla tutela della salute”.

“Incontriamo solitamente le nuove italiane alla consegna della cittadinanza e di giuramento sulla Costituzione. Ma questo non rimane un momento isolato perché con percorsi come questo, dedicato alla ‘Repubblica delle nuove italiane’, vogliamo accompagnare la conoscenza delle istituzioni e l’educazione civica coinvolgendo le donne che sono un attore cruciale per l’educazione e la prevenzione di forme di radicalismo e che, diversamente dai figli, hanno meno occasioni per approfondire la conoscenza del territorio” ha aggiunto l’assessora alla Città internazionale Serena Foracchia.

IL CONTESTO  – Sulle nuove cittadine pesa la responsabilità della trasmissione culturale, dell’educazione e della cura delle persone care, la difficoltà a reinterpretare il ruolo femminile all’interno del nucleo familiare e all’esterno, la fatica di costruire un ponte tra il paese d’origine e quello ospitante. Il vissuto delle donne immigrate è segnato da sofferenze dovute alla partenza, allo sradicamento, alle difficoltà dell’inserimento nel territorio di arrivo, al fattore discriminazione, alle difficoltà linguistiche, alle scarse occasioni di socializzazione e alla mancanza di rete familiare e sociale che può accrescere un senso di solitudine. Lo spazio familiare, che dovrebbe essere uno “spazio protettivo”, diventa lo spazio dei mutamenti, della precarietà, dell’insicurezza e a volte dei conflitti familiari ed intergenerazionali. Diventa importante, quindi, non lasciarle sole nel difficile e delicato processo di costruzione identitaria e dell’educazione, valorizzando la dimensione interculturale, considerato che la presenza femminile è una componente importante del mondo dell’immigrazione. Essa costituisce infatti oltre la metà della popolazione immigrata: circa 14.973 persone su un totale di 28.955 di presenze. La comunità straniera più numerosa è quella provenienti dall’Albania con l’11,6%, seguita dalla Repubblica Popolare Cinese (10,9%) e dal Marocco (9,6%). Le donne straniere si collocano nella fascia d’età tra 25 e 49 anni (es: sono di 1.727 tra 30 e 34 anni).

La valenza del progetto è nell’inclusione e nella condivisione, e proprio per questo prevede il coinvolgimento di diverse realtà istituzionali, associative e del privato socio-culturale, un impegno prioritario per garantire l’integrazione necessaria tra nuove cittadine e donne native e per costruire insieme una società fondata sui valori democratici. In particolare il progetto è arricchito anche dalla collaborazione tra il Comune di Reggio Emilia e la Fondazione Nilde Iotti che ha tra i propri obiettivi quello della valorizzazione delle competenze delle donne per garantire a pieno la loro partecipazione nella società nonché della collaborazione con le associazioni di genere della nostra città.

IL PROGRAMMA – Il programma delle iniziative è suddiviso in moduli tematici, volti ad approfondire diversi aspetti nell’ambito della partecipazione alla vita pubblica e della conoscenza della Costituzione italiana, della salute e della cultura, dello sport e dell’imprenditoria femminile.

Il progetto prevede laboratori tematici e creativi, iniziative pubbliche, gite e visite guidate. Il primo appuntamento, ‘Piccola storia dei diritti delle donne’, è in programma per mercoledì 12 aprile, dalle ore 15 alle 18, nello spazio Casa Comune di Reggio Emilia (viale 4 Novembre, 8/F): l’incontro, al quale parteciperanno le assessore Natalia Maramotti e Serena Foracchia, ha l’obiettivo di approfondire in particolare l’articolo 3 della Costituzione, dedicato alle pari opportunità.

Nello stesso spazio Casa Comune, nel mese di aprile sono previsti due approfondimenti sui temi della salute e sul lavoro. Il primo, ‘Donne che curano, donne che si curano. Il benessere delle donne e della Famiglia’, si svolgerà mercoledì 19 aprile, dalle ore 15 alle 18, e verterà sull’articolo 32 della Costituzione: saranno presenti la dottoressa Mara Manghi, dell’associazione Italiana Donne Medico, Centro per la Salute della Famiglia Straniera, e le dottoresse Maria Brini e Sonia Prandi dell’Ordine dei Medici.

Mercoledì 26 aprile, dalle ore 15 alle 18, si svolge invece l’incontro “Il valore della diversità, le donne imprese e intraprendenza” con Nadia Caraffi, presidente dell’associazione Ewmd Reggio Emilia-Modena, e Donatella Prampolini, presidente di Confcommercio.

Sempre sulla salute, mercoledì 3 maggio si svolgerà un’iniziativa dalle ore 15 alle 18 sul tema ‘Il benessere delle donne: Diritto alla salute e prevenzione?’ con la ginecologa Elsa Munarini e l’ostetrica Cristina Gemmi, entrambe dell’Ausl Reggio Emilia.

Gli incontri si susseguiranno fino a dicembre. È già confermato per mercoledì 10 maggio un approfondimento di Mauro Rozzi, presidente regionale di Uisp, su ‘Lo sport: diritto e opportunità. Il benessere fisico e la cura di sé’, promosso in collaborazione con Uisp Reggio Emilia e Csi Reggio Emilia.

Mercoledì 17 maggio dalle 15 alle 18 incontro con la musicologa Silvia Peruchetti “Il concerto delle donne. Musiciste e compositrici dal Medioevo a oggi”.

Mercoledì 21 giugno, infine, in collaborazione con la Fondazione Nilde Iotti, è prevista una docenza “Storia delle immigrazioni in Italia e legislazione italiana ed europea” con l’onorevole Livia Turco.