Un’indagine per promuovere una conoscenza qualificata della percezione delle varie forme di sicurezza da parte dei cittadini e delle vittime di reato, aggiornando il quadro conoscitivo del contesto sociale e insediativo nel quale si collocano le problematiche della sicurezza: la percezione delle condizioni economico sociali individuali, le abitudini di vita quotidiana, i dati percettivi, i giudizi di valore e le risorse di capitale sociale.

E’ quanto previsto dallo schema di Protocollo d’intesa con la Regione Emilia-Romagna per lo svolgimento di un’indagine demoscopica sulla percezione della sicurezza da parte dei cittadini della regione, approvato con atto del sindaco metropolitano.

L’indagine riavvia una collaborazione storica fra il Servizio Studi e Statistica per la programmazione strategica della Città metropolitana (già Ufficio Studi per la Programmazione dell’allora Provincia di Bologna) e Regione Emilia-Romagna, collaborazione che ha visto la cura delle indagini annuali dal 2000 al 2014.

In particolare sul tema della sicurezza urbana, l’indagine sulla Regione si inserisce in un più ampio progetto di ricerca che prevede, a seguire, un ulteriore specifico approfondimento riferito al territorio del comune di Bologna (che provvederà a far fronte ai costi relativi secondo apposito atto convenzionale) ed a quello della stessa città metropolitana.

Il Protocollo prevede che la Città metropolitana si impegni a strutturare nel dettaglio il disegno campionario, a reperire e coordinare l’attività degli intervistatori e a realizzare le principali tavole statistiche.

Il costo complessivo dell’indagine (comprensivo di lavoro e spese fisse) è di 24.875,11 euro: 8.343,65 euro a carico della Città metropolitana, per le spese di rilevazione, e i restanti 16.812,11 euro a carico della Regione come contributo per le spese necessarie per la realizzazione dell’indagine.

L’indagine demoscopica sarà somministrata via telefono con metodo CATI (Computer Assisted Telephone Interviewing), rivolta ad un campione significativo di 1.200 casi, basata su un questionario orientativamente di 80-100 domande, e sarà avvita entro settembre per concludersi entro il 2017, per consentire confronti con le indagini svolte nel passato.