Il Comune di Bologna mette a segno un punto importante sulla strada della semplificazione e del riconoscimento di nuove realtà nel panorama dell’accoglienza turistica. Da questo trimestre infatti scatta la possibilità per il portale Airbnb di riscuotere automaticamente l’imposta di soggiorno dovuta dagli host e girarla al Comune di Bologna.

In Italia questa modalità è possibile solo a Bologna e a Genova. Sotto le Due Torri, inoltre, sarà organizzato a breve un evento congiunto tra gli assessorati di Davide Conte (Bilancio) e Matteo Lepore (Economia e promozione della città) e il network di host Local Pal, per lanciare un manifesto sull’home sharing dedicato a promuovere in modo sicuro e regolare le possibilità di questa nuova forma di accoglienza.

A lavorare per raggiungere questa semplificazione sono stati due ambiti centrali di Palazzo d’Accursio, cioè quelli che si occupano di risorse finanziarie e di economia e promozione della città. Un impegno a quattro mani portato avanti da circa un anno con il colosso Airbnb e la collaborazione di Bologna Welcome. Dopo aver aggiornato il proprio regolamento sull’imposta di soggiorno e verificato tutti i passaggi necessari, ieri l’altro il Comune di Bologna ha sottoscritto con la società Airbnb Ireland UC un accordo che prende atto delle specificità tecnologiche della piattaforma e disciplina le modalità di raccolta automatizzata conto terzi e riversamento dell’imposta di soggiorno all’Amministrazione comunale. La piattaforma online, che mette in contatto persone in cerca di un alloggio e persone (host) che dispongono di appartamenti o camere ammobiliate da affittare a uso turistico mediante inserzioni e prenotazioni, ha iniziato a informare gli host dell’entrata in vigore delle nuove norme.

Dopo l’approvazione da parte del Consiglio Comunale, il 31 luglio scorso, della modifica del regolamento sull’imposta di soggiorno, la Giunta ha definito le tariffe mantenendo invariate quelle che erano state fissate nel 2012 e ha stabilito che, dal primo ottobre 2017, sui canoni o corrispettivi di soggiorno incassati direttamente da soggetti che esercitano attività di intermediazione immobiliare o gestiscono portali telematici, viene applicata la tariffa del 5% sul costo della camera o appartamento (comprensivo di eventuale colazione, al netto di IVA e di eventuali servizi aggiuntivi) con il limite massimo di 5 euro a persona per notte di soggiorno.