È divenuta esecutiva la sentenza di condanna emessa dal Tribunale reggiano a carico di S.T. per i reati di violazione delle norme relative alla misura di prevenzione e porto abusiva di armi. L’uomo, quindi, è stato raggiunto dagli uomini della Squadra Mobile che lo hanno accompagnato in carcere ove dovrà scontare oltre un anno di reclusione.

S.T. è soggetto noto alle cronache cittadine. Insieme al fratello R.T., condannato ad oltre otto anni di reclusione per associazione a delinquere di stampo mafioso nel procedimento “Aemilia”, era emerso ad inizio degli anni 2000 nell’operazione “Edil-piovra”. A seguito di un furto di un mezzo di opera, infatti, i due fratelli si rivolgevano ai vertici del sodalizio ‘ndranghetistico operante a Reggio Emilia per ottenere la restituzione del mezzo che, nella ricostruzione investigativa, era stato rubato da esponenti della famiglia Amato.

Nel 2010 veniva arrestato dalla Squadra Mobile per il reato di estorsione, in concorso, e, in ragione della pericolosità sociale, nel 2012, veniva proposta, dal sig. Questore, la misura della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno. La misura di prevenzione veniva accolta dal Tribunale e dal provvedimento discendevano una serie di violazioni per le quali l’uomo veniva deferito all’Autorità.

Anche R.T., su proposta del sig. Questore, è stato raggiunto dalla misura di prevenzione della sorveglianza speciale; nel suo caso, alla misura personale, è stata aggiunta misura di prevenzione patrimoniale culminata con la confisca di un alloggio intestato alla moglie.