È stato l’Inno di Mameli a inaugurare ieri, domenica 24 giugno al circolo Graziosi di Carpi, Un faro sul mondo, il pranzo multietnico che, aperto a tutta la cittadinanza e promosso dalla Consulta per l’Integrazione, ha visto la partecipazione di oltre 400 persone di ogni età e appartenenti alle varie comunità etniche che compongono il tessuto sociale dei Comuni di Carpi, Campogalliano, Novi di Modena e Soliera.

Dalla comunità turca a quella ghanese, passando per quelle tunisina e marocchina fino, naturalmente a indiani e pakistani, la festa è stata appunto aperta dall’Inno nazionale per stesso volere dei membri della Consulta, dato che, come hanno detto: “Viviamo in Italia, che è il nostro Paese, e dunque questo è il nostro inno”.
A riempire di contenuti il pranzo, che è stato allietato dalle danze tipiche indiane e dalle danze tradizionali dei vari paesi eseguite dalle insegnanti di ‘Balliamo sul mondo’ e dalle poesie lette dal gruppo di ragazze organizzato da Sabrine Mansour, dagli interventi delle associazioni degli immigrati del territorio, dal sindaco di Carpi Alberto Bellelli e dall’assessore all’Immigrazione Milena Saina, che ha ricordato a tutti i presenti una data importante, quella di sabato 7 luglio, quando a Carpi, alle ore 10, la Sala congressi di via Peruzzi sarà teatro di un incontro informativo circa le modalità di elezione dei nuovi organi della Consulta per l’Integrazione: questo importante momento di partecipazione delle comunità straniere, infatti, si svolgerà il prossimo 22 settembre, con importanti novità sia circa le modalità di candidatura, che le possibilità di partecipazione.
Dal suo canto, il primo cittadino ha affermato come quella del pranzo della Consulta rappresenti: “Una delle iniziative più belle dell’anno. In una società in cui sta diventando usuale avere sempre paura, iniziative di questo tipo rappresentano un modello di progettare insieme un futuro diverso. Anche il luogo non è casuale, dato che in questa sala, nel 2012, furono alloggiati, all’indomani del sisma, i letti messi a disposizione per le persone che, non potendo dormire nelle proprie case, non avevano, nell’emergenza, una soluzione alternativa. Un esempio di solidarietà e unione che dobbiamo impegnarci a diffondere sempre di più”.

Un grazie a tutti i partecipanti, alle autorità presenti e ai membri della Consulta è arrivato dal suo membro Mohsen Briki, che ha ricordato come questi siano momenti importanti per ritrovarsi insieme, conoscersi e creare autentica integrazione.

Anche il menù della giornata – resa possibile dall’’impegno di circa 50 volontari tra cucina, servizio in sala e intrattenimento – ha rispecchiato la multietnicità del territorio, passando dalle bruschette all’italiana a samosa (pasta sfoglia ripiena di patate, piselli e spezie piccanti) e cous cous (banco e alla tunisina, con carne e verdure), fino al riso del Senegal, per arrivare infine ai dessert, i jalebi (dolci di zucchero, limone, acqua di rose e sciroppo), ai biscotti marocchini, kheer (dolce di riso con latte, zucchero e frutta sezza) e baklava (dolci turchi con pasta sfoglia, miele e pistacchio), il tutto accompagnato da bissap fresco (bevanda con fiori di karkadè, frutta secca e zucchero) e tè alla menta.

L’organizzazione dell’iniziativa è stata curata dalla Cooperativa sociale Il Mantello.