Un modello formativo sperimentale che permetterà a 30-40 studenti di frequentare le classi quarte e quinte ed essere contestualmente assunti da circa 30 aziende delle province di Bologna, Ferrara e Modena. È il progetto sull’apprendistato di primo livello promosso da Confindustria Emilia in collaborazione con alcuni Istituti superiori del territorio che, sulla base dell’esperienza già in atto da alcuni anni con l’I.I.S. F. Alberghetti di Imola, in provincia di Bologna, dal prossimo anno scolastico 2019-20 si amplierà anche all’I.I.S. F. Corni di Modena e all’I.I.S. F.lli Taddia di Cento, in provincia di Ferrara.

Il Jobs Act e la Legge sulla “Buona scuola” hanno ridisegnato le modalità con le quali si possono attivare contratti di apprendistato di primo livello, quello per il conseguimento della qualifica e del diploma professionale. Sulla base di ciò gli studenti che parteciperanno al progetto sono stati selezionati dalle aziende le quali potranno, in virtù delle disponibilità espresse e del profilo che verrà fornito dalla scuola, procedere alla loro assunzione con contratti di apprendistato di 1° livello con orario part-time della durata di due anni (con possibilità prevista dalla norma di prolungare di un ulteriore anno dopo il diploma).

Nel dettaglio, l’organizzazione didattica prevede: 680 ore per anno scolastico (il 65% del totale) di attività di formazione a scuola e 370 ore per anno scolastico (il 35% del totale) di attività di formazione in azienda, con una retribuzione pari al 10% di quella dovuta con un contratto di apprendistato. In aggiunta, qualora vi sia intesa tra le parti, al termine dell’anno scolastico i ragazzi potranno svolgere ulteriori settimane (almeno cinque) di attività lavorativa con una retribuzione compresa tra il 65 e il 70% di quella di riferimento spettante per il livello di inquadramento.

“Il progetto si basa una co-progettazione dei percorsi formativi tra scuola e aziende, con l’obiettivo di adeguare la formazione sui profili e sulle competenze richieste dal mercato del lavoro. È un modello che si ispira al sistema duale, già molto diffuso all’estero. Per gli studenti ci sarà modo di fare esperienza lavorativa e comportamentale, acquisendo competenze importanti, e per le aziende si tratta di un investimento strategico, perché si possono valutare i ragazzi per due anni”, dichiara il presidente di Confindustria Emilia, Valter Caiumi.

“L’esperienza ormai triennale svolta dall’Istituto Alberghetti ha dimostrato la sua importante valenza, sia dal punto di vista occupazionale (i ragazzi che hanno concluso il percorso hanno tutti il posto di lavoro), sia dal punto di vista delle competenze raggiunte. Nel corso degli esami di maturità, che non presentano differenze tra chi ha seguito il percorso tradizionale e gli apprendisti, questi ultimi hanno mostrato di possedere competenze adeguate al pari o superiori ai compagni della classe tradizionale, e una maggiore autonomia e spirito di intraprendenza, stimolati entrambi da un confronto attivo con il mondo del lavoro”, aggiunge Vanna Monducci, preside dell’I.I.S. F. Alberghetti di Imola.

“Quella dell’apprendistato di 1° livello rappresenta una esperienza pilota per la città di Modena, che contiamo possa in futuro divenire un modello per altre scuole. Il ruolo di Confindustria Emilia è senz’altro stato determinante nell’individuazione di aziende di buon livello e grandi dimensioni con cui co-progettare i percorsi formativi dedicati ai nostri ragazzi”, sottolinea Francesca Romana Giuliani, preside dell’I.I.S. F. Corni di Modena.

“L’iniziativa è stata accolta con entusiasmo dal nostro Collegio docenti, perché può motivare i ragazzi in maniera differente rispetto al solo insegnamento teorico. L’attività pratica in azienda consente di mettere in campo competenze trasversali e coltivare valori preziosi come la correttezza, l’autonomia e l’indipendenza”, conclude Andrea Sardini, preside dell’I.I.S. F.lli Taddia di Cento.