Come Ulisse, tornato dopo vent’anni di battaglie e peripezie epiche. Il 41enne Massimo Tataranni, uno dei più grandi attaccanti della storia hockeystica italiana, approda all’uBroker Scandiano dopo avere esordito nella massima serie proprio a Scandiano, nella stagione 1998-1999, proveniente – all’epoca – dal Matera (rimase a Scandiano solo per quell’annata). Era un altro club, quello del Roller Scandiano di quei tempi, rispetto al Roller Hockey di oggi – ma era sempre “l’hockey pista scandianese”. Ed era lo stesso palasport.
Massimo Tataranni, lo scorso anno a Valdagno, è un materano che ha contribuito a fare la storia recente dell’hockey nazionale. Cinque volte capocannoniere della Serie A1 negli ultimi dieci anni, con le squadre di club ha vinto tre scudetti, una Coppa Italia, due volte la Supercoppa Italiana e due volte la Coppa di Lega. A lungo attaccante della Nazionale Italiana, è stato campione europeo nel 2014. L’anno scorso, in 24 partite, ha realizzato 34 gol.
Insieme a lui, a vestire la casacca rossoblù, arriva un altro pezzo grosso. Anche lui attaccante e anche lui nato a Matera. E’ il 34enne Sergio Festa, proveniente dal Viareggio, col quale ha disputato la finale scudetto nella stagione appena conclusa dopo avere trascinato – nei playoff – i suoi. Ex giocatore della Nazionale, Festa è cresciuto nelle giovanili del Matera per poi passare al Roller Salerno e militare in diverse formazioni italiane, vincendo la Coppa Italia, nell’annata 2011-2012, con la maglia del Lodi. Poco valorizzato, la scorsa annata, durante la stagione regolare, è stato protagonista assoluto dell’exploit della sua squadra nei playoff scudetto, dove il Viareggio (classificatosi quinto in campionato alla pari col Follonica), ha portato il Forte dei Marmi a gara 5 della finale, perdendo la sfida conclusiva in trasferta con un gol di scarto.
Con questi due acquisti italiani di straordinaria qualità va prendendo forma un uBroker Scandiano stagione 2019-2020 (già rafforzato dagli arrivi di Matteo Brusa, David Ballestero Duran e David Gelmà Paz) di uno spessore da far sognare la tifoseria come non mai. E manca ancora una pedina…