Vendite nelle prime due settimane di saldi all’insegna della stabilità. È quanto si ricava dall’indagine congiunturale svolta su  un panel di imprese commerciali del territorio modenese, composto da punti vendita di beni per la persona, in particolare abbigliamento e calzature (90%).

L’indagine ha evidenziato che per il 30% degli operatori le vendite sono in aumento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, mentre  il 48% ha rilevato una sostanziale stabilità. Il 22% degli intervistati ha dichiarato un calo delle vendite, peraltro contenuto entro una flessione del 10%.

“A due settimane dall’avvio delle vendite di fine stagione  – dichiara Andrea Abbruzzese, Presidente provinciale di Federazione Moda Italia-Confcommercio – gli operatori tracciano un quadro generale di sostanziale stabilità, con un soddisfacente movimento nei negozi, anche se molte volte la visita non si traduce in acquisto: bisognerà avere conferme nelle prossime settimane, ma questi primi dati inducono ottimismo. C’è molta aspettativa tra gli addetti ai lavori che si lasciano alle spalle una stagione primavera/estate disastrosa dal punto di vista delle vendite, soprattutto a causa del maltempo”.

Il 49% degli operatori indica poi nel primo weekend il picco delle vendite. Il 35% ha venduto di più durante le giornate infrasettimanali, mentre il 22% ha segnalato un andamento omogeneo delle vendite in queste prime due settimane di saldi.

L’indagine conferma rispetto al passato una maggiore razionalità del processo di acquisto in saldo, che risponde a scelte programmate e ponderate: al quesito a risposta multipla sui comportamenti della clientela, il 38% degli operatori segnala che la clientela ha aspettato i saldi per comprare i capi estivi.  I clienti che acquistano in queste prime settimane di saldi comunque hanno un atteggiamento di attenta valutazione dei prezzi (40%). Gli acquisti sono limitati allo stretto necessario (28%). Viene quindi a mancare l’acquisto d’impulso tipico dei saldi.

Favorita ovviamente la vendita di capi tipicamente estivi: dalle t-shirt ai costumi e ai bermuda nell’abbigliamento, ai sandali nelle calzature.

Il valore della spesa media pro-capite è leggermente aumentato per abbigliamento e calzature rispetto all’anno scorso: 82 euro la spesa pro-capite e 181 euro quella per la famiglia.
Gli acquisti si sono polarizzati sulla fascia media di prezzo.

“Durante i saldi, nonostante la crescente concorrenza dei giganti del web, è in aumento il numero di consumatori che indirizza le proprie scelte d’acquisto nei negozi “sotto casa” dove relazione, fiducia, vendita assistita e personal shopping danno vita ad un’esperienza di acquisto unica anche a prezzo ribassato” – aggiunge Abbruzzese – “E’ in ogni caso necessario che i grandi gruppi del commercio on-line”  – conclude il Presidente modenese di Federazione Moda Italia – “siano assoggettati alle stesse imposte che gravano il commercio tradizionale: stesso mercato, stesse regole, per tutti”.

Si sottolinea infine che per l’82% degli intervistati la data di inizio delle vendite di fine stagione (saldi) andrebbe posticipata: il 63% preferirebbe la fine di luglio, per il 19% sarebbe addirittura preferibile la fine di agosto mentre il 18% non sposterebbe le date.