Alla luce degli ultimi episodi di volenza a danno degli operatori del Pronto Soccorso, sei dall’inizio dell’anno, l’ultimo in ordine di tempo la notte tra venerdì e sabato che ha coinvolto un infermiere, e per dare una risposta concreta a chi quotidianamente presta servizio in ospedale aiutando gli altri e si trova invece vittima di aggressioni, l’Azienda USL di Bologna assieme alla Regione-Emilia Romagna sta mettendo a punto una serie di ulteriori azioni che si aggiungeranno a quelle già presenti.

Una polizza assicurativa, l’offerta di Patrocinio Legale e la denuncia per interruzione di pubblico servizio sono infatti le novità messe in campo a favore degli operatori sanitari, in particolare per chi lavora nei Pronto Soccorso, nelle strutture di Salute Mentale, Assistenza domiciliare, 118, front office.

Un piano per la sicurezza in corso di studio con la regione Emilia-Romagna presentato, nei giorni scorsi, alle organizzazioni sindacali, durante l’ultimo incontro del Tavolo Permanente istituito lo scorso anno per fare fronte comune contro tale fenomeno.

Queste misure si aggiungono a quelle già messe in atto.

Le azioni già messe in campo
L’Azienda USL di Bologna, sempre al fine di realizzare un’efficace azione di prevenzione e contrasto al fenomeno delle aggressioni verso gli operatori, proseguirà nell’organizzare specifici percorsi formativi. Attualmente sono state coinvolte più di mille persone.
La formazione, tenuta anche da agenti della Polizia di Stato verte sulla capacità di individuare identificare gli utenti potenzialmente aggressivi; adottare comportamenti raccomandati ed applicare misure volte alla riduzione della tensione e dell’aggressività (c.d. tecniche di de-escalation).

Sul fronte della salute mentale è stato anche creato un coordinamento con le forze di polizia locale per gestire la sicurezza nell’accesso agli SPDC nei casi di Trattamenti sanitari Obbligatori.
Inoltre sono stati eseguiti interventi strutturali per aumentare la sicurezza nell’SPDC del Malpighi.

L’area del P.S. Ospedale Maggiore codici gialli e rossi è già stata trasformata in uno spazio aperto, ove può accedere un solo parente e/o accompagnatore. E’ stato installato un sistema di allarme che, se attivato, mediante specifici pulsanti ben identificabili, presenti in ogni stanza del Pronto Soccorso, invia al cellulare della guardia giurata (presente 24 ore al giorno 7 giorni su 7) un segnale che indica il locale in cui si sta verificando l’emergenza. A questo servizio è stata aggiunta una Guardia Giurata dedicata al PS presente 7 giorni su 7 dalle 21 alle 6 del mattino.

E’ prevista, inoltre, la riorganizzazione degli spazi per permettere una maggiore visibilità dei cittadini da parte del personale. Nello specifico: il raddoppio del punto di triage per ridurre le attese in caso di sovraffollamento; il controllo degli accessi nelle aree ambulatoriali e di cura per evitare sovraffollamenti e situazioni di difficile gestione.

E’ stato migliorato il comfort della sala di attesa. Grazie ad un intervento della Regione Emilia-Romagna è stato anche rifinanziato il progetto Ops! Ospitalità in Pronto Soccorso, in collaborazione con le altre Aziende dell’area metropolitana, con la Facoltà di Sociologia dell’Università di Bologna e con il Centro Antartide. Il progetto ha l’obiettivo di far vivere meglio il tempo che pazienti e accompagnatori trascorrono in Pronto Soccorso, offrendo accoglienza, ascolto e sostegno nei piccoli e grandi bisogni che possono presentarsi nell’attesa che arrivi il momento della visita.

Partirà a breve una campagna di comunicazione mirata sulla violenza agli operatori sanitari, rivolta ai cittadini.