Partiranno entro giugno del 2020, con il restauro e la riqualificazione della palazzina da destinare a sede dell’Istituto storico, i lavori per la realizzazione del Distretto per l’Accelerazione e lo Sviluppo della Tecnologia (Dast) nell’area delle ex Fonderie riunite di Modena. L’intervento ha come obiettivo la rigenerazione urbana del comparto industriale in disuso dagli anni Ottanta (43 mila metri quadrati, 11 mila dei quali di superficie coperta) collocato nella fascia ferroviaria, a ridosso del cavalcavia Ciro Menotti.

L’annuncio è arrivato in occasione della firma dell’Accordo di programma tra la Regione Emilia-Romagna e il Comune di Modena per il contratto di rigenerazione urbana che mette a disposizione risorse regionali per un milione e mezzo di euro. Il costo del primo stralcio dell’intervento è di tre milioni e 707 mila euro e il finanziamento è completato dall’intervento economico del Comune e della Fondazione di Modena.

Alla firma dell’Accordo di programma sono intervenuti, insieme con il sindaco Gian Carlo Muzzarelli e il presidente della Regione Stefano Bonaccini, il vice presidente dell’Istituto storico Claudio Silingardi, la direttrice di Democenter Barbara Bulgarelli, gli assessori Anna Maria Vandelli (Urbanistica) e Andrea Bosi (Lavori pubblici) e l’architetto Sofia Cattinari, vincitrice nel 2009 del Concorso nazionale di idee per la riqualificazione dell’area e alla quale è stato affidato lo scorso anno lo sviluppo del progetto Dast, con la stessa sigla che aveva caratterizzato il percorso partecipato di dieci anni fa.

Approvato a inizio ottobre dalla giunta comunale il progetto definitivo del primo stralcio e dalla Regione il 21 ottobre la proposta di Accordo di programma, nei prossimi giorni verrà portato a termine l’esecutivo sulla base del quale, entro l’anno, verranno avviate le procedure della gara d’appalto con la modalità dell’offerta economicamente più vantaggiosa. La durata dei lavori è prevista in 22 mesi e l’intervento si concluderà quindi nella primavera del 2022.

Il programma strategico per il comparto è caratterizzato da quattro stralci di interventi che, anche con la collaborazione dell’Università di Modena e Reggio Emilia, consentiranno la realizzazione di un distretto dedicato all’innovazione nel campo delle tecnologie del settore Automotive e, più in generale, per la mobilità sostenibile, con opportunità anche per lo sviluppo di startup.

Con il primo stralcio si interviene sulla palazzina, che diventerà sede dell’Istituto storico, nel cosiddetto “rettangolo del Novecento”, luogo della storia e di un’identità legata al mondo del lavoro, in stretta connessione con il “quadrato dell’Innovazione”, dove il recupero delle architetture industriali si svilupperà in fasi successivi, nel secondo e terzo stralcio, man mano che si presenteranno opportunità e occasioni per realizzare uffici e laboratori di ricerca, con spazi flessibili e modulari, dedicati alle tecnologie applicate all’automotive, in stretta connessione con il progetto Masa (Modena automotive smart area), l’Autodromo e le iniziative riferite alla Motor Valley.

Nel quarto e ultimo stralcio si ipotizza, nella zona a est dell’area, la realizzazione di fabbricati residenziali per attività complementari al comparto che sarà completamente pedonalizzato (verranno mantenute solo le funzioni di carico e scarico), collegato alle reti in fibra comunali (Man), dotato di hot spot per il wi fi gratuito e di telecamere collegate al sistema di videosorveglianza cittadino.

Diversamente dal programma del 2009, non è più previsto l’insediamento di attività commerciali o residenziali, se non per funzioni strettamente connesse alle iniziative che verranno sviluppate nell’area.

Nell’intervento è prevista anche la riqualificazione della zona del monumento dedicato ai caduti del 9 gennaio 1950, mentre Hera ha in programma un bando, in collaborazione con il Comune, per realizzare un’iniziativa di street art che inserisca la torre piezometrica nel percorso sulla memoria storica.

NUOVA SEDE PER L’ISTITUTO STORICO

A piano terra Biblioteca-sala lettura e archivio; uffici, sale didattiche e una sala conferenze da 99 posti saranno al primo piano; una sala eventi verrà realizzata nella torretta centrale, accanto al terrazzo. Sono i principali ambienti previsti nel progetto di realizzazione della sede dell’Istituto storico nella Palazzina delle ex Fonderie, con un intervento dal valore complessivo di tre milioni e 707 mila euro.

Oltre al miglioramento sismico dell’intero edificio, per una superficie complessiva di 1.450 metri quadri, si interviene anche sull’area esterna a ovest, di fronte alla palazzina, creando un percorso ciclopedonale collegato alle piste ciclabili del quartiere in via Santa Caterina e con il sottopasso dell’ex Benfra: è prevista la demolizione del cemento esistente per posare cemento drenante per una superficie di 3.150 metri quadri, panchine e arredi urbani, un nuovo impianto di illuminazione, valorizzando la facciata restaurata dell’edificio. La cancellata storica rimane come traccia del passato, ma una nuova recinzione metallica delimiterà l’area dei capannoni non coinvolti in questa fase di riqualificazione garantendo la vista dell’intero manufatto.

All’ingresso principale, al centro della palazzina, sotto la torre, si aggiungono due ingressi laterali, sul lato nord e sul lato sud dell’edificio, prevedendo un percorso coperto grazie allo svuotamento delle prime campate dei capannoni e alla costruzione di un nuovo giunto per assicurare l’isolamento con l’area su cui ora non si interviene. I due ingressi laterali permettono anche un collegamento diretto con il cortile interno di 1.460 metri quadri.

L’edificio garantirà alte prestazioni energetiche con impiantistica per il riscaldamento e il condizionamento, infissi e rivestimenti termoisolanti, un impianto fotovoltaico collocato sulla copertura della quale è previsto il rifacimento completo.

La biblioteca-sala lettura a piano terra, a sinistra rispetto all’ingresso centrale, sarà di 242 metri quadri e altrettanto misurerà l’archivio, a destra, consentendo di custodire gli oltre 1.800 metri lineari di patrimonio in volumi dell’Istituto storico, ovviamente in costante aumento.

Il progetto prevede la demolizione di alcune strutture interne (le scale che portavano agli spogliatoi, per esempio) e la realizzazione di ascensori per salire al piano degli uffici, a sinistra, e della sala convegni, a destra, che insieme alla sala eventi di 56 metri quadri aperta sulla terrazza, fa parte delle opere di completamento finanziate nella seconda fase dell’intervento.

Nel progetto sono già compresi i lavori di bonifica ipotizzabili per l’area esterna sul fronte della palazzina, per un valore di 150 mila euro, mentre il Comune ha già inviato ad Arpae la proposta del Piano di caratterizzazione in base al quale effettuare i sondaggi nel comparto per definire gli interventi necessari negli stralci successivi del programma generale, in particolare per le zone delle cisterne e dei capannoni industriali.

Nuovi parcheggi, che si aggiungono ai 46 posti auto già esistenti, collocati a nord, verso via Santa Caterina, sono previsti in una prima fase nel secondo stralcio del programma (62 posti auto) e altri, in una fase successiva, arrivando al totale di 150 posti auto disponibili.