Mentre il mondo dell’arte vive il suo massimo fermento a Bologna, con ART CITY e Arte Fiera, come di consueto l’Istituzione Bologna Musei coglie l’occasione per presentare il programma espositivo del MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna e delle altre sedi dell’Area Arte Moderna e Contemporanea, sviluppato dal direttore artistico Lorenzo Balbi.

Nel 2020 le linee curatoriali lanciate nel 2018 e sviluppate nel 2019 saranno ulteriormente consolidate, confermando l’identità scientifica che è stato scelto di assegnare ad ogni spazio espositivo.

La Sala delle Ciminiere si pone sempre più come punto nodale della ricerca sulle nuove generazioni di artisti italiani e internazionali, sui media sperimentali e sui nomi emergenti non ancora presentati in Italia. Dopo le personali di Julian Charrière e Cesare Pietroiusti, la stagione 2020 si è appena aperta con AGAINandAGAINandAGAINand, collettiva che propone i lavori di sette tra i più noti artisti contemporanei: Ed Atkins, Luca Francesconi, Apostolos Georgiou, Ragnar Kjartansson, Susan Philipsz, Cally Spooner, Apichatpong Weerasethakul.

La mostra, a cura di Lorenzo Balbi con l’assistenza curatoriale di Sabrina Samorì, rimane aperta al pubblico fino al 3 maggio 2020 e indaga i temi della ciclicità e del superamento della rappresentazione lineare del tempo, riflettendo sul concetto di loop nella contemporaneità, visto da diverse angolazioni attraverso le opere di artisti che lo hanno posto al centro della propria ricerca.
Tra giugno 2020 e gennaio 2021 la Sala delle Ciminiere accoglierà Safe and Sound, prima antologica di Aldo Giannotti in un’istituzione italiana, anch’essa curata da Lorenzo Balbi con l’assistenza curatoriale di Sabrina Samorì. Il progetto di Giannotti si configura in primo luogo come un intervento sulla struttura stessa del museo, per ripensarne lo spazio, il modo di attraversarlo e usufruirne da parte dei visitatori. L’esposizione di installazioni e disegni dell’artista sarà visitabile solo seguendo circuiti ben definiti, percorsi obbligati, che condurranno a esplorare il MAMbo da prospettive inedite. L’esperienza di visita manterrà comunque una propria dimensione di autonomia, ampliando allo stesso tempo lo spazio di condivisione e di confronto tra i diversi fruitori del luogo.

La Project Room del MAMbo, situata negli spazi della collezione permanente, confermerà il suo ruolo di spazio di indagine sulle dinamiche artistiche legate al territorio. Dopo La Galleria de’ Foscherari 1962 – 2018, che si conclude il 1 marzo, ad aprile arriverà La Stanza Rossa 1992-1998. Trasversalità artistiche e realtà virtuali, a cura di Carmen Lorenzetti e Stefano Righetti. La mostra documenterà otto anni di vita culturale e artistica legata alla rivista bolognese La Stanza Rossa che ha animato l’effervescente vita culturale della città negli anni Novanta. La storia della rivista sarà ripercorsa con documenti dell’epoca e attraverso l’opera di quattro autori rappresentativi delle diverse tendenze mediali in auge in quegli anni: Studio Azzurro, Giacomo Verde, Tommaso Tozzi e Mario Canali.

Seguirà, tra giugno e settembre 2020, Hidden Displays. Il non realizzato a Bologna 1975-2020, un progetto di MoRE a cura di Elisabetta Modena e Valentina Rossi. L’esposizione analizzerà alcuni eventi espositivi progettati ma non realizzati a Bologna dal 1975 – anno di nascita della GAM – a oggi, con l’obiettivo di raccontare e valorizzare, tramite materiali d’archivio, alcune significative occasioni della storia della città e del territorio che per motivi di diversa natura non hanno visto la luce.

Tra ottobre 2020 e gennaio 2021, il programma della Project Room si conclude con Azioni in Super8. Film e performance allo Studio Bentivoglio, un progetto di Home Movies a cura di Jennifer Malvezzi e Giulia Simi. La mostra ripercorrerà l’uso del medium filmico nelle esperienze performative dello storico laboratorio artistico bolognese Studio Bentivoglio. Fondato dal pittore Vasco Bendini e dall’allora suo allievo Pier Paolo Calzolari nel 1965, lo spazio, all’interno di Palazzo Bentivoglio, è stato attivo fino alla prima metà degli anni Settanta. Un luogo magico, presso il quale transitano Allen Ginsberg, William Burroughs, gli attori del Living Theatre e che in pochi anni diviene uno dei centri italiani più innovativi nell’ambito delle pratiche comportamentali e di matrice ambientale, ma anche delle sperimentazioni cinematografiche in formato ridotto, in particolare in super8.

Villa delle Rose prosegue il proprio percorso espositivo dall’impostazione internazionale a partire dalla prima personale in un museo italiano dedicata a Antoni Muntadas: Muntadas. Interconnessioni, a cura di Cecilia Guida e Lorenzo Balbi, in corso fino al 22 marzo 2020. La mostra presenta un’analisi trasversale del lavoro dell’artista, che va dai primi anni Settanta a oggi, stabilendo nuovi campi di significato e relazioni puntuali tra i temi ricorrenti nella sua ricerca interdisciplinare: la globalizzazione, il capitalismo transnazionale, la nozione di dispositivo, la relazione pubblico/privato, i rapporti tra monumenti e memoria, le “microfisiche” del potere, l’interrogazione dell’archivio, i processi della traduzione, la circolazione delle informazioni, l’immaginario politico veicolato dai media.

Seguirà, durante la primavera 2020, in connessione con l’attività della Residenza per Artisti Sandra Natali, la quarta edizione di ROSE Residency Programme. Protagonista Helen Dowling, selezionata nel 2019 attraverso un avviso pubblico, con un progetto che dialogherà con la storia di Bologna pensato per gli spazi della settecentesca villa di via Saragozza, che sarà curato da Giulia Pezzoli.

Nel 2020, l’attività dell’Area Arte Moderna e Contemporanea vedrà inoltre la realizzazione di alcuni importanti eventi speciali, basati su collaborazioni istituzionali in ambito locale, nazionale e internazionale.

Si inizia proprio il 24 e 25 gennaio con La vita nuova di Romeo Castellucci, Special project dell’ottava edizione di ART CITY Bologna. La performance in prima nazionale si svolge negli spazi di DumBO, l’area nata da un progetto di rigenerazione urbana condivisa dell’ex scalo ferroviario Ravone, in via Camillo Casarini 19/a a Bologna e si realizza in collaborazione tra MAMbo, Emilia Romagna Teatro Fondazione; produzione esecutiva di Societas in coproduzione con Bozar, Center For Fine Arts (Brussel), Kanal – Centre Pompidou (Brussels), La Villette (Paris) e in collaborazione con V-A-C Foundation. Il nuovo lavoro di Romeo Castellucci trae ispirazione da Lo spirito dell’utopia di Ernst Bloch. L’azione è ambientata in un grande parcheggio di auto, dove si è dato convegno un gruppo di uomini. Sono fratelli e intendono inaugurare un modo nuovo e migliore di stare insieme, che superi ciò che si sono lasciati alle spalle: l’attività alienata, il lavoro stipendiato, la politica e l’arte, forme della vita sociale in cui non credono più.

Il 2020 segnerà il 40° anniversario della Strage di Ustica: oltre alle iniziative portate avanti con l’Associazione dei Parenti delle Vittime e all’attività del Museo per la Memoria di Ustica, quest’anno il MAMbo promuove un progetto espositivo speciale di Nino Migliori dal titolo Stragedia. L’Ex Chiesa di San Mattia ospiterà, tra aprile e settembre 2020, un installazione immersiva che nasce da una rielaborazione di immagini scattate dal fotografo nel 2007, durante l’allestimento dei resti del velivolo negli spazi del Museo per la Memoria di Ustica. Gli 81 scatti, corrispondenti al numero di vittime della strage, sono eseguiti a “lume di candela”, tecnica utilizzata dal fotografo nel 2006 per la serie Lumen.

Continua infine la rilevante attività espositiva dedicata a Giorgio Morandi in ogni parte del mondo. Nel 2020 il Museo Morandi di Bologna curerà un’ampia personale dedicata a Giorgio Morandi in programma tra il 2020 e il 2021 negli spazi del CAFA Art Museum di Pechino. Colore e forme del visibile – questo il titolo della mostra – costituisce la prima retrospettiva sul grande maestro bolognese organizzata in Cina e la più completa finora realizzata.

Come ci suggerisce l’immagine creata da Aldo Giannotti per il programma 2020 del museo, sarà un anno a passo di MAMbo!