Si chiama peer education e deve la sua efficacia al fatto che la trasmissione delle conoscenze – nello specifico in materia di bullismo, cyberbullismo e sui temi della legalità – avviene attraverso uno scambio tra pari, come possono essere due gruppi di ragazzi vicini per età, ma uno dei quali è stato formato allo scopo.

È quanto sta facendo un gruppo di studenti del liceo Sigonio che frequenta 50 ore di “Percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento” (Pcto) che fino allo scorso anno si chiamava alternanza scuola lavoro, con il Nucleo di Educazione stradale e alla legalità della Polizia locale di Modena.

I 24 ragazzi della 3G dell’istituto superiore si preparano ad entrare nelle classi seconde e terze delle medie Marconi per aiutare i loro colleghi più giovani a capire il concetto di reato e di responsabilità penale.

Per “salire in cattedra” i ragazzi hanno a loro volta seguito il corso di formazione di 15 ore nell’ambito del progetto “Peer education e Legalità” tenuto dall’operatrice di Polizia locale insieme alla quale daranno essi stessi lezioni di legalità.

Agli studenti di seconda media espongono le slide che hanno preparato e, suddivisi in gruppi, li aiutano ad elaborare fatti di cronaca con protagonisti dei minorenni con l’obiettivo di individuare i comportamenti vietati dalle legge o contro la morale, concentrandosi sul ruolo della vittima, dei trasgressori e degli spettatori.

Nelle terze i peer educator affiancano l’operatrice di Polizia locale nell’esposizione di alcuni temi inerenti il bullismo, cyberbullismo, il concetto di reato e di responsabilità penale, aiutando i più giovani a trovare le risposte ad esempi pratici.

E quando non sono impegnati nelle lezioni di legalità aiutano i docenti delle prime nelle attività di alfabetizzazione e affiancamento ai ragazzini in difficoltà.

Gli incontri alle Marconi proseguiranno per tutta la settimana.