Il Comune e i cittadini abbandonati dal Governo, bisogna pensare alla ripartenza nell’interesse dei lavoratori, dei diritti della persona e della salute.

La nostra prima preoccupazione è rivolta al mondo dei piccoli imprenditori, professionisti e commercianti, ma anche ristoratori ed estetisti, lasciati soli in tutti questi giorni e ancora vittime della poca chiarezza informativa. Prevedere un altro mese di chiusura risulterebbe fatale per tantissime attività, come riportato da diverse associazioni di categoria, sia dal punto di vista occupazionale che da quello prettamente economico.

Se lo scenario dovesse prolungarsi fino alle porte dell’estate, queste le opzioni che potrebbero essere messe in campo dalle imprese che hanno partecipato al sondaggio di Confcommercio: chiusura dell’attività (49,1%), ridimensionamento del personale (33,6%), cessione dell’impresa (14%), affitto di parte o dell’intera azienda (3,3%).

Giusto, che l’amministrazione nell’incertezza vada incontro alle piccole attività, magari andando ad intervenire sulla piccola fiscalità locale come già attuato in parte in questi giorni prevalentemente per il settore scolastico. Nell’attesa di misure fondamentali da parte della Regione e dallo Stato il gruppo Lega Sassuolo è al lavoro su alcune proposte che potrebbero essere d’aiuto in questa circostanza, soprattuto dal punto di vista logistico e informativo.

Ammirevole l’attenzione dell’amministrazione e dei cittadini stessi alla risposta all’emergenza. Inspiegabile invece, l’ostruzionismo messo in campo dal PD anche nell’ultimo consiglio comunale: la macchina amministrativa non può essere fermata dall’emergenza, anzi deve ricercare la giusta sintesi tra il dibattito attuale e la necessità di portare avanti impegni e iniziative. Il nostro gruppo è parte attiva in questa fase e pronto ad affrontare le tematiche pragmatiche, anche mettendosi a disposizione per ampi confronti, piuttosto che arenarsi davanti a dibattiti sterili e poco costruttivi.

Un ultimo pensiero ai giovani e ai meno giovani, costretti anche loro a “navigare a vista” in un momento in cui la mancanza dell’istituzione centrale non è mai stata così sentita.

Giovanni Gasparini capogruppo

Stefano Bargi