C’era anche il sindaco di Reggio Emilia, Luca Vecchi, questa mattina a festeggiare la chiusura del reparto Covid della Casa di Cura polispecialistica Villa Verde di Reggio Emilia. Rivolgendosi al presidente dottor Fabrizio Franzini, accompagnato dalla moglie Camilla e dai figli Guido e Alessandra, al direttore generale ingegner Fabrizio Pulcinelli, al direttore sanitario dottor Sergio Roti, all’equipe dei medici guidati dal dottor Luciano Masini, e a tutti gli infermieri e operatori socio-sanitari coordinati dal dottor Orazio Cassiani, ha espresso “riconoscenza e gratitudine a tutti, sentimento diffuso da parte di tutta la comunità, e mio in particolare nei confronti della famiglia Franzini, per quello che hanno fatto per la città” ha detto il sindaco Vecchi.

“Ognuno di noi nel proprio ruolo ha cercato di dare il meglio e la città ha saputo affrontare in modo molto unito questa emergenza. Qui a Villa Verde è accaduto ciò che non è scontato: la collaborazione efficace e solida tra pubblico e privato, dove il privato ha saputo assolvere una funzione di rilevantissimo interesse pubblico, di essere cioè elemento integrativo e rafforzativo del Servizio sanitario nazionale. Villa Verde in particolare modo ha saputo svolgere questo ruolo, grazie alla sensibilità di chi la guida e di chi ci lavora ogni giorno”.

Luca Vecchi ha quindi rivolto sentimenti di gratitudine anche nei confronti di “chi ha lavorato in questi reparti assumendosi un rischio – ha detto il sindaco – i medici e gli infermieri sono eroi, ma l’aspetto vero e profondo è il modo in cui queste persone hanno affrontato il loro lavoro, con abnegazione e professionalità e con il rischio consapevole di essere contagiati da un momento all’altro. Questo porta con sé un elemento di consapevolezza razionale e di coraggio che è andato ad arricchire il valore profondo di una professionalità: il coraggio di chi sapeva che poteva ammalarsi. Questo è un elemento in più che assegna valore alla vostra professionalità e ad un impegno professionale e morale che l’intera comunità vi riconosce”. Il sindaco ha concluso il suo saluto ricordando che “oggi è una bellissima giornata e ora dobbiamo far ripartire l’intera città nella consapevolezza di avere davanti mesi difficili soprattutto per l’impatto socio-economico di questo periodo, ma ritengo che Reggio Emilia esca diversa, con il livello di maturità e di civiltà che la rende ancora più unita come comunità. Questo passaggio storico ha cambiato ognuno di noi e ci renderà più forti”.

Da Casa di Cura a Covid Hospital

All’inizio di marzo dovevano essere 15 i pazienti positivi al Covid-19, prevalentemente a bassa intensità clinico-assistenziale, accolti dalla Casa di Cura polispecialistica Villa Verde per alleviare l’intensa attività dell’Arcispedale Santa Maria Nuova nei giorni cruciali dell’epidemia.

Nell’arco di pochi giorni, con l’aggravarsi della diffusione del virus, sono diventati 45 i posti letti dedicati alle cure dell’equipe del dottor Luciano Masini, responsabile del reparto di Medicina-lungodegenza prontamente attrezzato per far fronte all’emergenza.

“Ci siamo subito resi conto della situazione di difficoltà che si sarebbe potuta creare a causa del rapido diffondersi del virus e abbiamo immediatamente messo a disposizione dell’Arcispedale reggiano la nostra struttura e il nostro personale, anche con l’invio di una nostra equipe di medici anestesisti del reparto di Chirurgia in aiuto ai colleghi del Santa Maria Nuova,” ha spiegato il dottor Fabrizio Franzini, presidente della Casa di Cura reggiana.

Dal 15 marzo, infatti, dopo un incontro con le direzioni dell’Ausl, Villa Verde è diventato Covid Hospital. La criticità della situazione ha indotto la direzione sanitaria, di cui è responsabile il dottor Sergio Roti, a modificare radicalmente l’attività, sospendere le visite specialistiche ambulatoriali e chiudere le sale operatorie, per dedicare la totalità degli oltre 100 posti letto del reparto di Medicina-lungodegenza ai malati trasferiti dal Santa Maria Nuova.

“Una riorganizzazione dell’intera struttura in cui la collaborazione e il supporto dell’Ausl sono stati fondamentali – ha sottolineato il direttore generale l’ingegner Fabrizio Pulcinelli – per sostenere una battaglia molto dura che ha colpito anche 3 dei nostri medici risultati positivi e diversi operatori contagiati, tutti fortunatamente senza gravi implicazioni”.

Seguendo scrupolosamente tutte le procedure e i protocolli dettati dalla direzione Ausl Ircss di Reggio Emilia, Villa Verde ha tempestivamente isolato il reparto Covid e in molti casi anche i singoli pazienti, lasciandone uno per camera. E’ stato incrementato il numero di medici dedicati, passati da 5 a 9, tra cui per disposizioni ministeriali anche un oncologo, che hanno garantito la qualità di esecuzione dei tamponi nasofaringee e dei test rapidi, sia per i pazienti che per gli operatori. Per tutto il periodo, inoltre, è stata assicurata l’attività del laboratorio di analisi e la reperibilità di medici anestesisti, cardiologi e radiologi.

“Contemporaneamente – ha spiegato il direttore sanitario dottor Roti – si è provveduto a formare tempestivamente tutto il personale sanitario, grazie alla preziosa consulenza dell’infettivologo dott. Ermanno Gabbi e a rafforzare il personale medico. All’equipe del dottor Luciano Masini, costituita dai dottori Gian Paolo Farioli, Daniela Galimberti, Vittorio Tromellini, Mario Marchesi e Oscar Rucci, si sono uniti spontaneamente la dottoressa Cristina Ferretti, il dottor Francesco Burani, il dottor Ermanno Rondini e il dottor Nick Cibotto, oltre a un numero importante di infermieri e operatori socio-sanitari di altri reparti, coordinati dal dottor Orazio Cassiani, che sono stati determinanti per la prosecuzione di tutte le attività di reparto”.

“I momenti critici ci sono stati, ma la situazione è sempre rimasta sotto controllo e questo anche grazie alla quotidiana collaborazione con Ausl che ci ha supportati nel monitoraggio della situazione clinica dei pazienti, nella fornitura dei dispositivi di protezione individuale per gli operatori, che non è mai venuta meno, e per la grande disponibilità di refertazione dei tamponi serviti a testare quotidianamente tutti gli operatori e pazienti che ne avevano necessità” sottolinea il direttore generale ing. Pulcinelli.

Quotidianamente infatti i dati venivano forniti alle direzioni di Ausl e Igiene pubblica che hanno tenuto sotto stretto controllo la situazione clinica dei pazienti e le positività dei test effettuati.

“Al termine di questa terribile emergenza il numero dei guariti del reparto Covid della Casa di Cura è di gran lunga superiore al numero dei decessi che purtroppo ha colpito persone anziane con patologie pregresse con quadri clinici di grande fragilità che il Covid ha drammaticamente accentuato” ha aggiunto il dottor Fabrizio Franzini.

Il tasso di mortalità, confrontato con lo stesso periodo del 2019, è di 4 punti percentuali in più. Un aumento modesto, ma che testimonia la violenza a cui è stata sottoposta anche Villa Verde durante i difficili giorni dell’esplosione della pandemia e da cui oggi, con l’ultimo paziente dimesso, può dirsi finalmente uscita.

“Dal 4 maggio stiamo progressivamente riaprendo la specialistica ambulatoriale, sia in convenzione SSN che in libera professione, iniziando dal recupero delle prestazioni programmate nei mesi scorsi che, a causa dell’emergenza, abbiamo dovuto sospendere – ha quindi sottolineato fiducioso il direttore generale Pulcinelli – nelle prossime settimane riprenderemo anche l’attività del nuovo reparto di Chirurgia e i medici anestesisti che in questo periodo hanno prestato servizio all’Arcispedale Santa Maria Nuova, rientreranno gradualmente in servizio”.

Quindi l’ingegner Pulcinelli ha rivolto “un sentito ringraziamento agli Scout della CNGEI e all’AVIS di Reggio Emilia che dall’inizio e fino ad oggi ci hanno accompagnato e sostenuto con i loro Volontari fornendo un primo servizio di informazione e assistenza al Check point allestito all’ingresso della Casa di Cura. La loro gentilezza, la completa disponibilità al servizio e la profonda umanità sono stati di grandissimo supporto per tutti noi”.

 

Il commento del dottor Luciano Masini, responsabile del reparto di Medicina-Lungodegenza

“In 43 anni da medico e 49 anni da frequentatore di reparti di Medicina posso sicuramente affermare di essermi trovato di fronte all’esperienza più dolorosa della mia carriera, a causa della consapevolezza di essere disarmati di fronte a situazioni senza soluzione. Il nostro personale, dopo un primo momento di timore, ha reagito con coraggio, competenza e dedizione all’onda che ha rischiato di travolgerci.  E’ stato faticoso seguire le circolari che si susseguivano ora dopo ora e mettere in pratica le indicazioni che cambiavano continuamente, anche dalle diverse società scientifiche. Nonostante tutto, abbiamo realizzato tempestivamente un protocollo di gestione dei pazienti di Medicina-lungodegenza in fase di urgenza Covid-19 che ha previsto, fra gli altri provvedimenti, anche la redistribuzione dei pazienti su due piani della struttura. Ora siamo soddisfatti di poter ripartire con una struttura Covid Free, pur mantenendo altissimo il livello di guardia supportato dalla esecuzione tempestiva dei tamponi in collaborazione stretta con l’Ausl”.

 

Il commento del dottor Sergio Roti, direttore sanitario della Casa di Cura Villa Verde

“Alla mia età non posso dire che sia una esperienza formativa perché, in vero, è stata una esperienza umana fortissima che ci ha messo a dura prova tutti i giorni. Ci siamo trovati davanti ad una umanità dolente e sola, costretta all’isolamento, da curare, accudire e consolare. Organizzare e rincuorare i collaboratori, vedere purtroppo alcuni colleghi e infermieri ammalati è stato estremamente doloroso per tutti noi. Posso davvero dire che questa è stata la mia quarta specializzazione, la più impegnativa e difficile, ma insieme non ci siamo mai persi d’animo, eravamo sicuri che ce l’avremmo fatta”.