Quotazioni dimezzate e spese per alimentazione aumentate a dismisura stanno mettendo in crisi gli allevamenti di maiali. E’ quanto denuncia Coldiretti Modena nel rendere noto che dall’inizio della pandemia le quotazioni dei suini sono scese a poco piu’ di un euro al chilo mentre le spese per l’alimentazione degli animali, dal mais alla soia, hanno registrato rincari fino al 26% mettendo in difficoltà gli allevatori che non vedono ripagati neppure i costi di allevamento. A rischio  – sottolinea Coldiretti Modena – sono gli oltre 200 allevamenti della provincia (per un totale di quasi 300.000 capi) e la rinomata produzione di salumi modenese a partire dal Prosciutto di Modena Dop.

A preoccupare è l’invasione delle cosce dall’ estero per una quantità media di 4,7 milioni di cosce straniere che ogni mese si riversano in Italia per ottenere prosciutti da spacciare come Made in Italy. Non è infatti ancora obbligatorio – denuncia la Coldiretti – indicare la provenienza della carne dei salumi in etichetta come richiesto dal 93% degli italiani che ritengono importante conoscere l’origine degli alimenti per dire finalmente basta agli inganni. Due prosciutti su tre venduti in Italia – precisa la Coldiretti – sono infatti ottenuti da maiali stranieri senza alcuna evidenziazione in etichetta. Servono interventi mirati e urgenti perché siamo al punto di non ritorno con una situazione che – conclude la Coldiretti – rischia di compromettere per sempre la potenzialità produttiva nazionale con una destrutturazione degli allevamenti difficilmente recuperabile che mette a rischio l’essenza stessa di molti tesori agroalimentari del Made in Italy, dal culatello di zibello al prosciutto di Parma fino a quello di San Daniele.