Dovevano regalare un cellulare alla figlia ed avendo appreso dalla stessa che su Facebook girava un annuncio di vendita di cellulari a prezzi più bassi rispetto a quelli ufficiali di vendita, si rivolgevano al contatto WhatsApp riportato nell’annuncio, ricevendo conferme sulla vendita di cellulari, acquistati direttamente dagli Stati Uniti per essere rivenduti in Italia a commercianti e privati cittadini. Grazie ai consistenti ordini che eseguivano – spiegavano – riuscivano ad acquistare a prezzi concorrenziali rivendendoli di conseguenza a prezzi più bassi rispetto a quelli del mercato.

Rassicurati sulla bontà della compravendita, i genitori della ragazza ottenevano una lista di cellulari scegliendo per la figlia l’iPhone XR 128 GB messo in vendita al prezzo di 310 euro. Come concordato con il venditore versavano il 50% del corrispettivo pari a 155 euro sulla postepay evolution fornitagli dal venditore. E’ stato l’inizio di una serie di versamenti che hanno visto i malcapitati genitori versare alla fine oltre 1.000 euro. Dopo il primo versamento infatti il venditore ha chiesto con le più disparate scuse altri versamenti prima perché quel modello non era disponibile e bisognava ordinare quello con memoria a 256 GB più costoso, poi chiedeva il pagamento dell’altra metà, poi sostenendo che il pacco era bloccato in dogana chiedeva altri soldi arrivando anche a sostenere che nel pacco spedito era stato incluso per errore un Apple Watch chiedendo i soldi del suo costo che poi avrebbero ricomprato restituendo i soldi. Di fatto le vittime hanno versato complessivamente 1.000,76 euro sula postepay loro indicata senza ricevere alcunché.

A questo punto, materializzato di essere rimasti vittima di un raggiro, i due coniugi reggiani si sono presentati ai carabinieri della stazione di Novellara formalizzando la denuncia. Dopo una serie di riscontri tra la carta prepagata dove erano confluiti i soldi e l’utenza telefonica attraverso la quale correvano le trattative, i carabinieri catalizzavano le attenzioni investigative sul due catanesi nei cui confronti venivano acquisiti una serie di incontrovertibili elementi di responsabilità per il reato di truffa. Per questo motivo i due, un 46enne e un 60enne, entrambi pregiudicati di Catania, sono stati denunciati alla Procura reggiana con l’accusa di truffa in concorso. Per i due coniugi ora la possibilità di essere risarciti in sede penale a conclusione dell’iter processuale.