Da un lato donne sole, disabili, padri separati, soggetti individuati tramite Agenzia Casa o persone rimaste sole e in età avanzata che decidono di convivere per darsi una mano. Dall’altro nuclei sfrattati non per morosità, famiglie monogenitoriali, under 40, con almeno un over 65 o con disabili oltre il 66 per cento. Sono le famiglie in condizione di fragilità che avranno un accesso privilegiato nell’assegnazione di un appartamento in affitto nelle palazzine destinate all’housing sociale in corso di realizzazione nel comparto Vaciglio-Morane, dove sono previsti anche edifici in Edilizia convenzionata, verde pubblico e un bosco urbano.

Nei giorni scorsi, la Giunta comunale ha approvato la proposta relativa agli alloggi di housing sociale riservati al Comune di Modena nel comparto e l’avviso pubblico per la formazione di due elenchi volti all’assegnazione in affitto a termine per 15 anni a persone con fragilità da parte della società Modena Estense spa di Carpi. L’avviso sarà pubblicato dalla società nelle prossime settimane e sarà consultabile anche sul sito istituzionale del Comune di Modena (www.comune.modena.it). L’Amministrazione provvederà a vigilare sulle procedure di assegnazione, tramite l’esercizio di controlli, anche a campione, come previsto dal Regolamento per l’edilizia convenzionata e agevolata approvato dal Consiglio comunale nel 2018.

Gli alloggi che verranno assegnati in housing sociale nel comparto di Vaciglio sono 124 in cinque palazzine. Di questi 23 saranno gestiti in affitto dal Comune di Modena attraverso l’Agenzia Casa (12) e tramite co-progettazione con soggetti del Terzo Settore (11), 80 saranno dati in locazione tramite avviso pubblico dal soggetto attuatore del comparto, la società Modena Estense srl, a persone in condizioni di fragilità in Edilizia Residenziale Sociale (Ers); altri 21 saranno gestiti dal concessionario per interventi diretti insieme ad altri soggetti come Università e Cooperative sociali.

Oltre ai 12 alloggi inizialmente previsti in locazione al Comune da gestire attraverso il servizio di Agenzia Casa, altri 11 alloggi verranno gestiti dall’Ente mediante la co-progettazione con diversi soggetti del Terzo settore, selezionati a seguito di avviso pubblico, e destinati a progettazioni sociali rivolti a categorie socialmente fragili. In particolare, cinque alloggi saranno destinati al progetto Donne sole, due al progetto Disabili, uno al progetto Disabilità psichica, uno al progetto Padri separati, due al progetto Relazioni amicali (persone sole che decidono di vivere insieme per darsi una mano). Tutti gli alloggi gestiti dal Comune avranno canoni mensili tra i 350 e i 605 euro a seconda delle dimensioni (da 45,50 a 95 metri quadrati di superficie utile indicativa).

Gli 80 alloggi di Edilizia residenziale sociale gestiti da Modena Estense spa in diritto di superficie saranno assegnati sulla base di due graduatorie: cinquanta alloggi saranno destinati a nuclei in possesso di requisiti soggettivi indispensabili e di almeno un requisito preferenziale, gli altri 30 solo sulla base dei requisiti soggettivi indispensabili. Tra i requisiti soggettivi indispensabili richiesti, la cittadinanza italiana o di altro Stato dell’Unione europea, la residenza o attività lavorativa nel Comune di Modena, il possesso dei requisiti di moralità, un reddito annuo familiare pari o superiore a 2,75 volte (più Iva) rispetto al canone di locazione medio annuo relativo all’alloggio, l’impossidenza di altri immobili sul territorio (o non più adeguati alle esigenze familiari). Sono inoltre previsti requisiti soggettivi preferenziali come essere un nucleo familiare sottoposto a provvedimenti esecutivi di sfratto per cause diverse dalla morosità, essere in locazione in alloggio inadeguato o in un comune della provincia, avere nel proprio nucleo una persona con disabilità pari o superiore al 66 per cento, essere un nucleo monogenitoriale, giovani o giovani coppie con almeno una persona under 40, famiglie con almeno un under 65, avere un reddito complessivo Isee non superiore a 25 mila euro. I canoni di locazione saranno calcolati sulla pase dei Patti territoriali ridotti del 5 per cento.

Tutti gli edifici destinati al social housing hanno caratteristiche per la classificazione energetica A4, sono dotati di stenditoio comune, deposito biciclette e sala condominiale. L’intervento prevede inoltre la realizzazione di Servizi integrativi all’abitare (Sia), cioè spazi condivisi per oltre 350 metri quadrati di superficie destinati ad attività condominiali e sociali rivolte ai residenti ma anche al Quartiere e ad associazioni, allo scopo di favorire la creazione di reti sociali e rapporti di condivisione. Gli inquilini coinvolti nei progetti di housing sociale aderiranno a un progetto abitativo di comunità basato sulla condivisione di spazi e servizi finalizzato al miglioramento della propria condizione abitativa. A tal fine il gestore sociale promuoverà un percorso formativo che sarà avviato circa sei mesi prima dell’insediamento dei primi inquilini e che proseguirà fino a un anno dopo l’occupazione delle abitazioni.

NEL BOSCO URBANO 8 MILA PIANTE

A Vaciglio, a fianco del comparto residenziale in corso di realizzazione, ora ci sono 8 mila piante in più, che nel giro di qualche tempo costituiranno un vero e proprio Bosco urbano in continuità con l’area boschiva già esistente in via Tignale del Garda.

È stata completata, infatti, la piantumazione delle 8 mila piante, di cui oltre 4 mila ad alto fusto, che daranno vita alla nuova area di forestazione prevista nell’area e sono stati predisposti pozzo e impianto di irrigazione. Entro metà luglio saranno conclusi anche gli ultimi lavori previsti, come la realizzazione di stradelli di passaggio e contenimento.

L’appalto per la realizzazione del bosco urbano, tra le opere di urbanizzazione a carico del soggetto attuatore del piano particolareggiato di iniziativa privata del comparto Morane–Vaciglio, è stato assegnato lo scorso anno al raggruppamento temporaneo di imprese costituito dalla società Cav Emilio Giovetti di Modena e da Bioverde servizi srl di San Cesario sul Panaro e ha un valore di 450 mila euro.

I lavori sono iniziati la scorsa estate con la perimetrazione dell’area e la realizzazione del pozzo necessario per supplire ai periodi sempre più frequenti di forte siccità estiva, e hanno visto l’avvio delle piantumazioni a novembre, in occasione dell’edizione 2019 di Bimbalbero, con la messa a dimora delle prime 2 mila piante nel “Boschetto Morane”, un’area di circa 32 mila metri quadrati costituita da tre giovani boschi contigui a ovest della statale Estense, con ingresso da via Morane e da via Vaciglio.

Gli alberi sono stati scelti tra essenze autoctone che possono raggiungere e oltrepassare il secolo di vita: querce, frassini, ciliegi, aceri, carpini, gelsi e tigli, che consentiranno di graduare le tonalità di colore nelle diverse stagioni. Insieme alle piante ad alto fusto sono stati messi a dimora anche cespugli e arbusti per creare una barriera fisica verso la tangenziale e le altre infrastrutture stradali. Le siepi sono composte da cinque tipi di essenze che si rimodulano in continuità per tutta la lunghezza, per una altezza massima di circa 3 metri. L’impianto di irrigazione è sia interrato che fuori terra e attingerà l’acqua di irrigazione dal pozzo comunale di nuova costruzione a servizio del comparto. L’accessibilità e la fruibilità dell’area piantumata sono garantite attraverso stradelli in ghiaia.

La decisione di indirizzare la destinazione di quell’area, acquisita gratuitamente dal Comune in seguito all’Accordo stipulato nel 2011, a bosco urbano era stata presa dal Consiglio comunale nel 2018 attraverso l’approvazione di una delibera con la quale si ribadiva anche la volontà di non sfruttare l’ulteriore potenzialità edificatoria dell’area nella quale avrebbero potuto essere realizzati ulteriori alloggi o strutture per attrezzature e servizi.

L’inserimento del bosco urbano in quella zona, aumentandone la biodiversità, contribuisce a disegnare la trama del paesaggio di margine, configurandosi quale connessione ecologica e percettiva tra il bosco urbano esistente e il territorio rurale. Di fatto, si estende e si completa un sistema di verde che penetra fino al centro storico senza soluzione di continuità, seppur mutando struttura, disegno e funzione.