Si è concluso il percorso di consultazione preliminare sul Piano Territoriale Metropolitano (PTM) promosso dalla Città metropolitana in collaborazione con la Fondazione Innovazione Urbana.
In questi mesi sono stati intervistati 52 Sindaci mentre 240 Consiglieri comunali hanno risposto a un questionario: un percorso pensato per raccogliere suggestioni e proposte e rilevare le aspettative dei territori e dei 55 Comuni della città metropolitana rispetto al PTM.

La restituzione degli esiti del percorso sarà articolata in un dettagliato Report che servirà a costruire un quadro interpretativo di quelle che, nella visione degli amministratori dei Comuni della città metropolitana, sono le principali criticità e i punti di forza in termini ambientali, sociali e di capacità attrattiva dei differenti territori della città metropolitana.
La consultazione ha restituito la fotografia di un territorio eterogeneo da diversi punti di vista (geomorfologico, geografico, climatico, socio-economico, ecc.) anche se emergono delle omogeneità che vanno oltre i meri confini amministrativi e che delineano modelli di sviluppo a geometria variabile con un alto livello di resilienza, valorizzazione e ottimizzazione delle risorse. Da un punto di vista amministrativo, emerge come il ruolo delle Unioni si stia sempre più consolidando (in alcune zone più di altre) e stia assumendo un ruolo sempre più centrale nella gestione e programmazione dei territori.

In attesa del Report completo, il percorso è stato illustrato ai Sindaci nell’ultima Conferenza metropolitana, occasione anche per fare un aggiornamento sull’iter del PTM che, nonostante le difficoltà di questi ultimi mesi vissuti in emergenza sanitaria, non ha subito importanti slittamenti e vede confermata l’approvazione per marzo 2021.
Infatti dopo l’assunzione del Piano, prevista a luglio, resterà aperta fino a settembre la raccolta delle osservazioni, affiancata da un percorso partecipativo con amministrazioni, associazioni, comitati e gruppi di cittadini portatori di interessi a carattere non individuale. Il Piano controdedotto verrà poi trasmesso a febbraio al Comitato Urbanistico Regionale (CUR) per l’espressione del parere di competenza.

Il PTM definirà le scelte strategiche e strutturali di assetto per l’intero territorio metropolitano, per lo sviluppo sociale ed economico, la tutela e la valorizzazione ambientale, in coerenza con la nuova legge urbanistica regionale, gli indirizzi del Piano Strategico Metropolitano (PSM 2.0), del Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS) e dell’Agenda metropolitana per la sostenibilità.
Un nuovo strumento che costituirà parte integrante della pianificazione territoriale regionale e che sarà il quadro di riferimento strutturale per gli strumenti urbanistici comunali, applicando il principio di sostenibilità.

“Il PTM rappresenta un salto di qualità e un nuovo orizzonte di sviluppo della città metropolitana – è il commento del consigliere delegato alla Pianificazione Marco Monesi  -. Uno strumento che dovrà essere all’altezza delle grandi sfide dei prossimi anni e rispondere alle esigenze differenti espresse dal territorio, tenendo presente l’obiettivo della riduzione del consumo di suolo e lo sviluppo sostenibile attraverso una nuova disciplina del territorio agricolo e naturale e l’assegnazione di quote di capacità edificatoria a Comuni e Unioni fino ad un massimo del 3% del territorio urbanizzato oggi esistente, con l’obiettivo di consumo di suolo a saldo zero entro il 2050”.