Più sicurezza per i pendolari, velocizzazione e aumento della puntualità dei treni, abbattimento dei costi di manutenzione e riduzione del rischio di sommersione dei binari nella malaugurata ipotesi di una nuova esondazione dell’Idice, grazie all’innalzamento del livello del basamento ferroviario. Il tutto nell’ottica dell’economia circolare, poiché i 40 mila metri cubi stimati di terreno necessari per sopraelevare quel tratto di linea di circa 2,8chilometri provengono, infatti, dagli scavi di un altro cantiere aperto a Ferrara.

A meno di un anno dalla disastrosa alluvione del 17 novembre 2019 che allagò una vasta area nelle campagne vicino a Budrio (Bo), stanno per partire i lavori di ammodernamento e completo ripristino delle condizioni di sicurezza della linea ferroviaria regionale Bologna-Portomaggiore, rimasta interrotta per circa un mese e mezzo nel tratto compreso tra Budrio e Mezzolara per l’erosione della massicciata causata dalla furia delle acque a seguito della rottura dell’argine dell’Idice. Linea riattivata in via provvisoria nei primi giorni del 2020 dopo un intervento di riparazione urgente eseguito da Ferrovie Emilia-Romagna (Fer), concluso in tempi record.

Tempi e modalità del progetto – che prevede anche la costruzione, nella frazione di Vedrana, di un paio di sottopassi al posto degli attuali passaggi a livello per snellire la circolazione stradale -, sono stati illustrati oggi in video conferenza stampa dall’assessore regionale ai Trasporti, Andrea Corsini, e all’Ambiente, Irene Priolo, presenti il sindaco di Budrio, Maurizio Mazzanti, e collegato  via web, il direttore di Fer, Stefano Masola.

 

Lavori finanziati con 5,5 milioni di euro 

I lavori in cantiere saranno realizzati grazie ad un finanziamento regionale di 5,5 milioni di euro nell’ambito della seconda tranche dei fondi post-alluvione assegnati nel luglio scorso dalla Protezione civile nazionale. Risorse che si vanno a sommare ad un primo stanziamento risalente ad aprile di 2,5 milioni di euro destinati ai lavori per riaprire provvisoriamente la linea. Il progetto definitivo ha già superato la valutazione ambientale preliminare e non necessita dell’esame della Via. Entro settembre Fer procederà all’affidamento congiunto della progettazione esecutiva e dell’esecuzione delle opere: l’apertura dei cantieri è programmata entro ottobre, con chiusura prevista in 5-6 mesi.

“Un intervento di grande rilievo sotto il profilo progettuale- spiega Corsini- che si è reso necessario per ristabilire condizioni di assoluta sicurezza per la circolazione dei treni e che comporta il riassetto della viabilità stradale nelle zone limitrofe, oltre al completo rinnovo tecnologico degli impianti di segnalamento, tra cui l’installazione del Sistema di controllo marcia del treno (SMCT), che sarà completata su tutta la linea entro il 2021. Investimento, quest’ultimo, finanziato con 14,5 milioni di euro dal Fondo sviluppo e coesione nell’ambito del Piano nazionale per la sicurezza ferroviaria”.

“Siamo consapevoli- chiude l’assessore- dei possibili disagi arrecati a viaggiatori e residenti dall’apertura dei cantieri e voglio fin d’ora assicurare che faremo il possibile, in fase di programmazione dei lavori, per ridurli al minimo. A partire dalla predisposizione di un efficiente servizio di autobus sostitutivi sulla tratta Portomaggiore-Budrio per i pendolari dei treni. La linea ferroviaria Bologna-Portomaggiore è di grande importanza per la mobilità sul territorio e noi vogliamo renderla più sicura ed affidabile, migliorando il servizio a favore degli utenti”.

 

Cosa prevede l’intervento

I lavori sulla linea ferroviaria consistono nel rifacimento integrale della massicciata, utilizzando come materia prima il terreno di risulta proveniente dagli scavi di un altro cantiere Fer in corso a Ferrara. Ciò all’insegna dell’ecosostenibilità e del risparmio di risorse naturali. Per la posa di binari si procederà poi con la sostituzione del pietrisco esistente con materiale di nuova fornitura, così come nuove saranno le traverse e le rotaie impiegate.

Alla luce della morfologia di luoghi per scongiurare il rischio che i binari finiscano di nuovo sott’acqua nel caso di nuova esondazione dell’Idice è stata studiata una soluzione progettuale ad hoc che consiste nell’innalzamento della massicciata rispetto all’attuale piano di campagna, per un tratto di circa 2,8chilometri.

“La sopraelevazione della massicciata- sottolinea Masola- comporterà la realizzazione di due nuovi sottopassi all’intersezione della linea ferroviaria con via Mingarano e via Bacchiere, dalle parti di Vedrana, e contestuale eliminazione degli attuali passaggi a livello, con l’obiettivo di migliorare la sicurezza della circolazione stradale e anche di fluidificare il traffico automobilistico. Sulla linea è  inoltre già in corso il rinnovo integrale dei sistemi di segnalamento e di sicurezza, a partire dall’implementazione del sistema SCMT, in linea con gli standard tecnici di riferimento nazionali”.

“I cittadini di Budrio- aggiunge Mazzanti- dopo aver subito un grave danno con l’esondazione dell’Idice possono essere soddisfatti, perché oltre alla riparazione del tratto di ferrovia danneggiato, verranno ad avere più sicurezza grazie alla realizzazione di due sottopassi che permetteranno di superare i due passaggi a livello presenti sulla tratta. Un traguardo ottenuto grazie alla proficua collaborazione con la Regione e Fer. La sicurezza è la nostra priorità e questo intervento consente di raggiungere un risultato importante sia per la viabilità stradale che per il trasporto pubblico ferroviario”.

 

Gli interventi post alluvione della Protezione civile  

L’assessora Priolo ha ricapitolato il quadro degli interventi post-alluvione nel comune di Budrio, finanziati con 13,3 milioni di euro di risorse nazionali.

“Fin dalle prime ore dopo la rotta dell’Idice- afferma Priolo- il personale della Protezione civile regionale, affiancato dai volontari, si è prodigato nel portare aiuti e dare assistenza alla popolazione colpita. Oltre alla sistemazione provvisoria della linea ferroviaria, particolarmente significativo è lo stanziamento di oltre 2,3 milioni di euro per la messa in sicurezza dell’argine crollato in località Grande Idice e nel tratto compreso tra il ponte della Riccardina e quello della linea ferroviaria”.

Altri lavori hanno interessato il torrente Quaterna, mentre il Consorzio della Bonifica Renana è intervenuto per la pulizia, il risezionamento e la ripresa di frane sui canali consortili a Vedrana, Selva Malvezzi e in altre località circostanti. Inoltre, sono stati rifatti ponticelli su canali esistenti, eseguite risagomature di fossi e ripristino di strade bianche, oltre alla raccolta e smaltimento di rifiuti, detriti e carcasse di animali morti. Ricostruito anche un breve tratto della strada provinciale 6 “Zenzalino”.

 

Sistema SCMT: lo stato dell’arte della rete ferroviaria regionale

Oltre alla linea Bologna-Portomaggiore Fer sta procedendo con il piano di attrezzaggio del sistema SCMT dell’intera rete regionale per garantire condizioni di massima sicurezza per la circolazione dei treni. Allo stato attuale il SCMT è attivo per intero su tre linee (Casalecchio-Vignola, Reggio Emilia-Ciano d’Enza, Parma-Suzzara), oltre che sulla tratta Bagnolo-Reggio-Emilia della Reggio Emilia-Guastalla e nelle tratte d’ingresso alle stazioni. Nel complesso sono quindi già attrezzati circa 170 chilometri di linea, pari al 47% dell’intera rete.

Entro il 2020 sarà completato l’intervento sulla Suzzara-Ferrara (ulteriori 45 chilometri), compreso l’adeguamento dei passaggi a livello e il rifacimento di tutti gli impianti di segnalamento delle stazioni.  L’adeguamento delle restanti linee (Reggio Emilia-Guastalla, Reggio Emilia-Sassuolo, Modena Sassuolo e Ferrara Codigoro), incluso l’upgrade tecnologico degli impianti di sicurezza e segnalamento, è programmato entro la fine del 2021.

rendering del sottopasso che sarà costruito in via Mingarano al posto dell’attuale passaggio a livello