Si terrà domenica 27 settembre la giornata inaugurale dopo il recupero della Torre del Castello, i cui lavori sono stati finanziati dalla Fondazione di Modena. Il cantiere ha riguardato il consolidamento dei solai del secondo e terzo piano della torre, sede del Museo archeologico-multimediale.

Gli eventi (resi possibili grazie al contributo dell’Istituto per i Beni Culturali della Regione Emilia-Romagna) iniziano alle 17, con la conferenza dell’architetto Vincenzo Vandelli, studioso dell’architettura fortificata, il quale illustrerà le fasi salienti della Rocca di Formigine, allargando lo sguardo alle tante fortezze che disegnano il paesaggio modenese. Per partecipare all’iniziativa che si terrà all’interno del castello, è necessaria la prenotazione (telefonare fino al 25 settembre dal lunedì al venerdì, dalle 9.00 alle 13.00, al numero 059/416 277; oppure scrivere una e-mail a: castello@comune.formigine.mo.it).

Alle 18.45, un suggestivo  spettacolo di danza verticale sulla Torre dell’Orologio anticiperà il taglio del nastro alla presenza del Sindaco Maria Costi e del Presidente della Fondazione di Modena Paolo Cavicchioli. Lo spettacolo è realizzato da Il Posto, la prima compagnia in Italia specializzata in performance site specific su piani verticali.

Lo spettacolo di danza verticale è a ingresso libero, nel rispetto delle normative anticontagio, ma in caso di maltempo sarà annullato.

La torre dell’orologio alta più di 30 metri è il mastio del Castello, ovvero la torre più alta e robusta, destinata alla difesa estrema della rocca. L’attuale struttura risale al XV secolo, all’epoca della signoria dei Pio, è stata in parte ricostruita a metà degli anni Ottanta.

All’ultimo piano della torre è collocata la campana abbinata dal 1524 al grande orologio con quadrante dipinto, sostituito poi nel 1936 da un altro meccanismo con quadrante in vetro. Oggi questo meccanismo è tuttora visibile, benché sia stato sostituito da un sistema elettronico.

La torre ospita una sezione del Museo del Castello, qui si svolge il viaggio nel tempo della rocca e della sua comunità: dai racconti nel buio nell’interrato che fu rifugio antiareo durante la Seconda Guerra Mondiale, al registro delle deposizioni nelle prigioni al piano terra, fino alla stanza dell’orologio. La cella campanaria, non accessibile al pubblico, è il luogo più alto del castello. Con ogni probabilità, la campana maggiore era preesistente all’orologio ma il primo documento dove essa è esplicitamente nominata è del 7 gennaio 1579, in riferimento alla convocazione di un consiglio comunale.