Un apporto fondamentale alla difesa dalla Maculatura bruna del pero (una malattia fungina in grado di produrre danni fino al 35% della produzione), può venire dalla applicazione di tecniche agronomiche adeguate in abbinamento all’uso dei fitofarmaci, al momento l’unico mezzo idoneo a contenere la propagazione del patogeno. È quello che emerso nel corso dell’incontro, trasmesso on line sul sito www.modena.coldiretti.it, “La Maculatura bruna del pero – Tecniche agronomiche per un approccio ragionato alla difesa”, promosso da Coldiretti Modena in collaborazione con il Consorzio Fitosanitario di Modena e il patrocinio della Camera di Commercio di Modena, nel corso del quale è stato fatto il punto sulle tecniche di difesa alla luce delle recenti ricerche

All’incontro sono intervenuti, dopo i saluti di Giuseppe Molinari, presidente della Camera di Commercio di Modena, Riccardo Bugiani, Servizio Fitosanitario Regionale, Roberta Nannini Consorzio Fitosanitario Provinciale di Modena, Luca Casoli, Direttore Consorzio Fitosanitario di Modena, Luca Borsari, Presidente Coldiretti Modena. Ha moderato Giovanni Duò, Direttore Coldiretti Modena.

Con danni fino al 35% sulle pere Abate (con una maggiore incidenza nell’Area Nord) e del 25% sulle pere Conference, la Maculatura bruna del pero (Stenphilyum vesicarium) è un patogeno conosciuto da tempo ma che è tornato di piena attualità nell’ultimo anno.

“Quella che si sperava fosse l’annata del riscatto per la produzione di pero si è caratterizzata per alcune peculiarità che ne hanno cambiato i connotati almeno per quanto riguarda Abate Fetel, varietà distintiva della nostra produzioni purtroppo particolarmente sensibile a Maculatura bruna – ha sottolineato il direttore del Consorzio Fitosanitario, Luca Casoli. Le intense gelate primaverili hanno da subito determinato condizioni difficili a cui si sono aggiunte precipitazioni del periodo estivo che hanno contribuito ad amplificare gli effetti del fungo patogeno, ereditato dalla scorsa stagione. In questo contesto – ha continuato Casoli –  il Consorzio Fitosanitario ha dato un forte impulso a ricerca e sperimentazioni già intraprese negli anni scorsi, maturando la convinzione che la difesa richieda un approccio nuovo che affianchi alla classica strategia con i fitofarmaci l’attuazione di specifiche tecniche agronomiche come, per esempio, le lavorazioni del cotico erboso e il pirodiserbo”.

“Considerato l’impatto della Maculatura su una delle produzioni più importanti della nostra provincia e le difficoltà riscontrate nella difesa fino ad oggi affidata solo ai fitofarmaci – ha detto il Presidente di Coldiretti Modena, Luca Borsari – abbiamo ritenuto importante condividere i risultati della sperimentazione del Consorzio Fitosanitario con i nostri soci. Grazie alla consolidata collaborazione con il Consorzio e con la Camera di Commercio, nell’ottica di una comune attenzione ai bisogni delle realtà produttive del nostro territorio, abbiamo voluto organizzare questo evento per dare risposte concrete alle aziende che rappresentiamo”.

Con una produzione di quasi 900mila quintali su una superficie di oltre 6000 ettari – informa Coldiretti Modena – la provincia di Modena è la seconda provincia della Emilia Romagna per produzione di pere con Abate Fetel in testa alla classifica delle varietà

***

Nella foto, il Presidente di Coldiretti Modena, Luca Borsari, nel corso dell’incontro sulla Maculatura bruna del pero”