Avvicinavano le donne che salite in macchina, erano in procinto di allontanarsi dal parcheggio del supermercato dopo aver fatto la spesa. Bussavano al finestrino dicendo “Signora ha dimenticato parte della spesa nel carrello”. Era un pretesto per farle scendere dalla macchina e derubarle delle rispettive borsette lasciate nell’auto. Quattro i colpi compiuti dalla banda di etnia sinti tra il 21 e il 26 gennaio scorso a Cavriago che ha visto in un caso il terzetto rimpinguare il bottino di 1.000 euro attraverso l’indebito utilizzo del bancomat di una derubata.

Teatro dei colpi i parcheggi del Conad e del Centro Commerciale Pianella di Cavriago ma sul terzetto i carabinieri di Cavriago, che hanno condotto le indagini, stanno svolgendo ulteriori accertamenti non escludendo la loro responsabilità in furti compiuti con lo stesso modus operandi nei parcheggi di altri supermercati della provincia reggiana. Nelle more che le indagini facciano piena luce i carabinieri della stazione di Cavriago hanno denunciato alla Procura reggiana tre uomini di etnia sinti, un 34enne residente a Reggio Emilia, un 33enne residente a Bolzano e un 23ene residente a Brescia, chiamati a rispondere dei reati di furto aggravato e continuato e indebito utilizzo di carta bancomat.

Le 4 vittime reggiane, derubate 2 nel parcheggio del Conad e due in quello del centro commerciale Pianella, dopo i furti si sono rivolti ai carabinieri del paese formalizzando la denuncia. Non un indizio se no la circostanza che faceva ipotizzare, dato che si trattava di colpi in fotocopia, che dietro i furti vi fossero stesse mani. La svolta investigativa dopo alcune settimane con la segnalazione di un auto sospetta con tre persone a bordo nei pressi del parcheggio del Conad di cui veniva fornita la parziale targa. Dall’analisi dei filmati dei varchi d’accesso comunali i carabinieri di Cavriago non solo risalivano alla targa completa ma appuravano che la stessa auto nei giorni e nelle fasce orario dei 4 furti consumati era stata registrata in entrata ed uscita dai varchi che coprono quel centro.

L’auto, sebbene intestata ad una donna, dalle indagini condotte dai carabinieri di Cavriago  è risultata in uso al  34enne reggiano indagato. Sulle frequentazioni di quest’ultimo si concentravano le indagini dei carabinieri che indirizzavano le attenzioni investigative nei confronti dei restanti due indagati. A carico dei tre i carabinieri hanno raccolto incontrovertibili elementi di responsabilità (tra cui riconoscimento a cura delle vittime in sede di individuazione fotografica e corrispondenza antropometrica con i volti ripresi dall’ATM bancari dove sono stati fatti gli indebiti prelievi) alla base dei quali gli stessi sono quindi stati denunciati in ordine ai citati riferimenti normativi violati.