L’Amministrazione comunale ricorda ai possessori di piante che la loro manutenzione, e in particolare la potatura, è soggetto a normative nazionali. «Da un punto di vista fisiologico – sottolinea Andrea Artioli, assessore al Verde – le alberature non necessitano di potature: ma se si pota bisogna rispettare il portamento e la forma naturale della specie arborea, o mantenere le forme originariamente impresse».

In generale, i privati devono tener conto delle norme riguardanti il contesto monumentale, le tutele specifiche e di lotta obbligatoria contro il diffondersi di patologie vegetali – come per esempio il cosiddetto “cancro colorato” del platano.

A parte rispettare i periodi stagionali migliori a seconda del tipo di intervento, si deve anche tener conto del periodo riproduttivo e di nidificazione degli uccelli autoctoni e migratori: « In generale – prosegue Artioli – potatura e taglio sono esclusi dal 1 marzo al 30 settembre. In nessun caso, a parte situazioni di pericolosità, si possono potare alberi con nidi di uccelli o tane di piccoli mammiferi, o comunque che siano utilizzati come dormitorio o posatoio da specie rare o di pregio».

Una raccomandazione da parte del Comune è che, specie per certi interventi, il cittadino si affidi a operatori professionisti, anche per evitare conseguenze che l’Amministrazione può valutare come danno: in particolare, sugli alberi privati classificati come “monumentali”, “tutelati”, “di pregio”, si può intervenire solo dopo l’autorizzazione degli uffici tecnici comunali.

Conclude Artioli: «Prima di effettuare qualsiasi intervento consigliamo comunque di consultare le pagine dedicate sul sito Internet del Comune».

 

POTATURE IN AREE PRIVATE

La potatura dei soggetti arborei in ambito privato dovrà tener conto delle normative riguardanti il contesto monumentale, le tutele specifiche e di lotta obbligatoria contro la diffusione di patologie vegetali, quale è ad esempio il D.M. “Disposizioni sulla lotta obbligatoria contro il cancro colorato del platano (Ceratocystis fimbriata)” che riguarda anche eventuali interventi sugli interventi radicali. Da un punto di vista fisiologico le alberature non necessitano di potature ma se istruite devono rispettare il portamento e la forma naturale tipiche della specie su cui si interviene, oppure mantenere le forme originariamente impresse. Il periodo utile per le potature è quello del riposo vegetativo, da fine autunno a fine inverno, evitando i periodi eccessivamente freddi. La rimonda del secco o l’asportazione di parti della chioma deperite, oppure meccanicamente instabili o vicino a cavidotti, può essere effettuata in qualunque periodo dell’anno. La spollonatura pedale e fustale è preferibile che sia eseguita alla fine della primavera o inizio dell’estate. Inoltre la potatura degli alberi e il taglio delle siepi dovranno essere effettuati tenendo conto del periodo riproduttivo e di nidificazione degli uccelli autoctoni e migratori ed è in generale esclusa nel periodo che va dal 1 marzo al 30 settembre. In nessun caso (eccetto quando si verifichino condizioni di pericolosità delle piante) si potrà procedere con la potatura di alberi su cui sono presenti nidi di uccelli o tane di piccoli mammiferi o «che siano utilizzati in modo accertato come dormitorio o posatoio da specie rare o di pregio». Nel ridurre i rami o le branche si deve praticare la tecnica del taglio di ritorno, che comporta il rilascio di un ramo destinato a sostituire quello tagliato (il ramo rilasciato è detto tira-linfa). Il diametro del tira-linfa deve essere almeno un terzo del diametro del ramo tagliato. Nel diradare rami o branche il taglio deve essere eseguito nel loro punto di inserzione, rispettando il collare di cicatrizzazione, ed evitando il rilascio di “monconi”. Fortemente sconsigliati gli interventi di capitozzatura (cioè i tagli effettuati direttamente sul fusto principale dell’albero) e di potatura di branche con una circonferenza superiore a 40 cm o comunque non eseguiti a regola d’arte. Negli interventi di potatura non dovranno essere effettuati tagli al di sopra degli 8-10 cm di diametro, cercando sempre di rispettare la fisiologia della pianta, favorendo, con una opportuna inclinazione di taglio, la cicatrizzazione delle ferite e lo scivolamento dell’acqua piovana. Molta cura deve essere posta nell’evitare danni da “scosciatura” e nel caso di infezioni in corso, passando da una pianta all’altra, nel disinfettare le lame degli arnesi utilizzati. E’ auspicabile per tali interventi riferirsi a operatori professionisti nel campo, una potatura impropria, corta, severa, se ingiustificata e con conseguenze per gli alberi potrà essere stimata come danno dall’Amministrazione. Gli alberi in giardini privati classificati come “monumentali”, “tutelati”, “di pregio”, potranno subire interventi solo dopo l’autorizzazione degli uffici tecnici comunali. Le potature saranno considerate come interventi straordinari e dovranno essere limitate all’asportazione di un 20% massimo di superficie fogliare, rispettando per quanto possibile la ramificazione naturale dell’albero. Consigliamo comunque prima d’interventi di contattare oltre le pagine in rete del Comune, gli uffici dedicati del Verde Pubblico, che sono quotidianamente adisposizione della cittadinanza.