Un momento di festa vera e commozione, non solo perché ha rappresentato l’occasione, dopo tanto tempo, di rincontrarsi faccia a faccia, ma anche perché ha celebrato un compleanno molto importante e sentito da parte della comunità reggiana. Sabato sera quasi 400 persone hanno partecipato alla Grigliata sotto le Stelle, al Parco dell’Ospedale Spallanzani di Reggio Emilia, per festeggiare i 5 anni dall’inaugurazione del CORE, il Centro Oncologico ed Ematologico reggiano, inaugurato proprio nell’estate 2016.

All’evento ha partecipato anche il Presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, che ha affermato: “Mi fa davvero piacere partecipare a questa serata dedicata ai cinque anni dalla nascita del Core, da quel taglio del nastro, l’11 giugno del 2016, a cui partecipai con l’orgoglio di chi sa di guidare una regione con una sanità pubblica di eccellenza. Una struttura nata per fornire assistenza e cure sempre più qualificate ai pazienti oncologici, ottenuta anche grazie alla partecipazione di tanti cittadini. Grazie soprattutto a voi, della Fondazione GRADE Onlus, che da tempo vi dedicate con passione e competenza a sviluppare e finanziare progetti innovativi di ricerca e assistenza. Noi continueremo ad investire per rafforzare la sanità dell’Emilia-Romagna e questo è davvero un bell’esempio di come le istituzioni possano collaborare con l’associazionismo del territorio”. Molte le autorità presenti di livello cittadino, provinciale e regionale, e i vertici dell’Ausl reggiana.

“Ho davvero visto un po’ di commozione tra i tanti amici presenti – afferma il Presidente del GRADE, che ha organizzato la serata, il dottor Francesco Merli – ma anche tanto orgoglio per quello che è stato e continua ad essere un risultato straordinario. Nato come un sogno, con la piena consapevolezza che sarebbe stato difficile da realizzare, grazie alla spinta di tutta la comunità nel 2016, in soli 5 anni, inaugurammo il CORE, con un contributo molto importante di GRADE che donò 3 milioni di euro per contribuire alla costruzione. In questi anni il CORE si è radicato come un polo d’eccellenza per la lotta contro i tumori, ma anche per la ricerca scientifica su leucemie, linfomi e mielomi, conosciuto e apprezzato a livello nazionale. Questo grazie all’eccellenza delle sue dotazioni tecnologiche, ma soprattutto dei professionisti che vi operano”.

Sempre il GRADE ha contribuito in maniera determinante alla crescita tecnologica del CORE. Spiega il Direttore della Fondazione, Roberto Abati: “Nel 2018, grazie al progetto Pet Puzzle, in un solo anno e mezzo, raccogliemmo 2,1 milioni di euro per donare la nuova PET-CT all’AUSL di Reggio Emilia, una macchina ad altissima tecnologia, acquisita nella configurazione più avanzata presente al momento in Italia. Nel 2019 invece è stato l’anno del progetto GRADE-No-Limits, concluso nel 2020: la raccolta fondi con l’obiettivo di raccogliere 1 milione di euro per finanziare 5 dottorati di ricerca di giovani medici dell’AUSL di Reggio Emilia e l’acquisto del Digital Spatial Profiling, lo strumento altamente innovativo, primo in assoluto in Italia e fra i primi 5 in Europa, è in dotazione al laboratorio di Medicina Traslazionale, e serve per ottenere informazioni molto più precise sui tumori”. Il 2020 ha portato anche Fondazione GRADE Onlus a compiere uno sforzo straordinario per rispondere alla pandemia Covid-19, in collaborazione con Unindustria Reggio Emilia e Fondazione Giulia Maramotti, con l’obiettivo di sostenere lo sforzo dei medici, infermieri e personale ausiliario del Santa Maria Nuova per affrontare l’emergenza. È stata lanciata una raccolta fondi straordinaria, che rapidamente ha raggiunto la cifra di oltre 800.000 euro, investiti su diversi aspetti fondamentali per dare una risposta forte a un’emergenza inedita, sostenendo in particolare i reparti sui quali la pandemia ha visto un maggiore impatto. Infine, GRADE finanzia ogni anno contratti libero-professionali nei reparti dell’Ausl-Irccs Cancer Center di Reggio, ed esperienze scientifiche presso centri di ricerca di fama internazionale (in Italia e all’estero) per medici e ricercatori.

La cena di sabato invece ha avuto l’obiettivo di raccogliere fondi per il nuovo progetto GRADE, “Ricerca o non Ricerca?” per far progredire i protocolli terapeutici sui linfomi. La Fondazione intende raccogliere 1,2 milioni di euro in cinque anni, per sostenere due studi condotti in collaborazione con Fondazione Italiana Linfomi, e coordinati dal Prof. Stefano Luminari e dal Dott. Francesco Merli. Il primo, “Foll19”, ha l’obiettivo di valutare se sia possibile ridurre la somministrazione di chemioterapia nei pazienti con linfoma follicolare che mostrano una risposta rapida ai trattamenti.

Il secondo, “Previd”, punta a migliorare l’efficacia del trattamento immuno-chemioterapico nel linfoma a grandi cellule B con l’integrazione di vitamina D. Una bellissima serata, che porterà quindi anche ricadute positive per la collettività.