Il Piano nazionale di resilienza e ripresa (Pnrr) vale già per la città una cifra intorno ai 45 milioni di euro. Lo ha ricordato oggi, giovedì 13 gennaio, il sindaco Gian Carlo Muzzarelli in una comunicazione nella prima seduta del Consiglio comunale del 2022, in cui, partendo dalla notizia di Capodanno del contributo di 20 milioni assegnato con il cosiddetto Bando rigenerazione, per completare la riqualificazione di ex Fonderie ed ex Enel, ha fatto il punto sul programma Next Generation Modena con il quale “realizzeremo interventi che rappresentano opportunità di sviluppo della città in campo culturale, sociale ed economico”.

Con un filo conduttore che è quello del completamento delle opere già avviate e della rigenerazione urbanistica, in coerenza con il Pug che il Consiglio comunale ha assunto nei giorni scorsi.
Sempre a inizio anno, inoltre, con l’approvazione della Legge di Bilancio, il Governo – ha ricordato il sindaco – ha confermato l’impegno di 56 milioni di euro per la “Cittadella della Giustizia” alla ex-Manifattura Tabacchi, “un progetto su cui abbiamo iniziato a dialogare con l’allora ministro Orlando e che si è sviluppato con la collaborazione del presidente del Tribunale Licandro, del procuratore Masini e del presidente dell’Ordine degli avvocati Mariani”.
Nei 45 milioni di risorse del Pnrr, invece, sono calcolati i contributi già assegnati anche per il Pinqua (oltre 14 milioni per Programma innovativo nazionale qualità dell’abitare), il bando del ministero della Transizione ecologica e quelli della cultura, la ristrutturazione del teatro delle scuole Carducci, gli scuolabus elettrici, la progettazione della Casa delle idee digitali nell’area del Data Center e la videosorveglianza. A queste risorse, poi, si aggiungeranno quelle assegnate alla sanità pubblica.
Ma sono diverse, ha ricordato il sindaco, le candidature già presentate dal Comune su altri bandi, per quasi dieci milioni di euro, e quelle che il Comune presenterà nei prossimi mesi: “Dobbiamo continuare a cercare risorse, monitorando mese per mese l’uscita dei bandi o delle assegnazioni dirette ai Comuni, preparando per tempo i progetti e adattando con flessibilità il piano Next Generation Modena”. A febbraio, per esempio, scadono i bandi del ministero dell’Istruzione sulle nuove scuole, sugli asili nido, sulla riqualificazione delle mense e delle palestre scolastiche (“parteciperemo con progetti di qualità”), mentre a marzo si lavora su cultura (parchi e giardini storici, teatri e cinema) e sociale.
Entro gennaio, inoltre, il Comune presenterà la propria strategia per il programma Atuss della Regione (Agende trasformative urbane per lo sviluppo sostenibile) per accedere a un finanziamento minimo di sei milioni di euro, le risorse europee a disposizione sono decisamente più alte del precedente periodo di programmazione.
La stagione del Next Generation Eu, infatti, è caratterizzata da un “cambio radicale” intrapreso dall’Unione europea di fronte alla pandemia, ha sottolineato Muzzarelli ricordando il ruolo svolto da David Sassoli, autentico protagonista di questa nuova stagione delle istituzioni europee.
“Non avremo ansie o negligenze nell’attuare il programma Next Generation Modena – ha concluso Muzzarelli – non cercheremo risorse tanto per spenderle e ci dovremo sempre porre il tema della spesa corrente futura e degli oneri gestionali delle opere che andremo a realizzare. In questi anni abbiamo una responsabilità importante da esercitare con un occhio alle eredità future e gli investimenti di Next Generation Modena, come indicato dal Consiglio comunale in una recente mozione approvata, dovranno essere coerenti con il Pug e con tutti i documenti di programmazione già assunti: dal Pums al Piano Digitale, dal Piano Verde al documento sul Welfare, fino a ModenaZeroSei. È questo il modo giusto di agire per una città come la nostra, una città in movimento che guarda oltre la pandemia e che ha già iniziato la transizione verso il 2030 ed il 2050”.