“In pianura, a partire dalla città capoluogo, per il turismo ci sono segnali di ripresa, seppur lieve, e dopo tanti mesi di grande difficoltà per le imprese ricettive, le attese degli albergatori su maggio sono finalmente improntate ad un cauto ottimismo”

Così Amedeo Faenza , presidente provinciale di Federalberghi-Confcommercio, commenta i dati emersi da un sondaggio effettuato negli scorsi giorni dall’associazione degli albergatori su un panel di attività rappresentative del territorio.

“La montagna ha chiuso una stagione invernale positiva, ma è dalla seconda metà del mese di aprile che anche in pianura, a Modena e nel territorio circostante in particolare, – commenta Faenza – si sta registrando un lieve incremento di domanda: sta pagando l’effetto congiunto del diffondersi della percezione di maggiore sicurezza sanitaria e dello svolgimento di eventi non solo fieristici nuovamente in presenza”.

“Il Gran Premio di Imola ha dato il la alla ripresa e le fiere Cosmoprof e soprattutto Cibus (due eventi di caratura internazionale), hanno generato – puntualizza Faenza – un importante indotto di turismo business per le imprese ricettive del nostro territorio: una prima boccata di ossigeno!”.

“Per maggio – precisa il presidente degli albergatori modenesi – confidiamo poi che, anche grazie ad appuntamenti in programmazione, su tutti il Motor Valley Fest, gli alberghi tornino finalmente ad ospitare turismo leisure, nazionale, ma anche internazionale”.

“In tutto ciò, va detto che la luce in fondo al tunnel per il comparto ancora non si vede – sottolinea Faenza – perché permangono forti criticità legate alla tenuta finanziaria delle imprese, messa a rischio da oltre due anni di pandemia oltre che dall’incremento esponenziale dei costi energetici e dall’aggravio di costi sulle forniture”.

“Poi – dichiara Faenza – proprio ora che le imprese si accingono a riadeguare la propria organizzazione, facciamo i conti con una grande difficoltà a reperire figure professionali, visto che tanti addetti del settore, in questi due anni drammatici, hanno trovato occupazione in attività che hanno riagganciato più velocemente la ripresa”.

“Per queste ragioni – conclude Faenza – gli alberghi vanno sostenuti con ogni mezzo e crediamo che anche i Comuni possano fare la propria parte usando le leve fiscali tributarie che hanno in mano: è incredibile che da due anni non solo gli alberghi debbano pagare pressoché completamente la TARI a fronte di una drastica riduzione di rifiuti prodotti e andrebbe quindi considerata l’opportunità di tagliarla proporzionalmente alla diminuzione dell’occupazione. Poi andrebbe prolungata fino a fine anno l’esenzione della tassa di occupazione di suolo ed utilizzato il tesoretto dell’imposta di soggiorno per ristori alla categoria”.