Doveva scontare oltre 11 anni d reclusione per omicidio volontario un 60enne, che il 28 agosto del 2019 uccise con una coltellata alla gola il 28enne Nicola Rinaldi, al culmine di una lite, legata a un debito, sul pianerottolo davanti all’appartamento del 60enne. I due erano vicini di casa e l’omicidio avvenne in via Frati, zona Pilastro, alla periferia di Bologna.

L’uomo arrestato a seguito dell’efferato delitto del Pilastro, in data 29 settembre 2021, in riforma alla sentenza di primo grado, emessa nel gennaio dello stesso anno dal tribunale di Bologna, era stato condannato alla pena di 12 anni di reclusione con l’applicazione delle pene accessorio dell’interdizione dai pubblici uffici perpetua e l’interdizione legale durante la pena.

La condanna  è divenuta esecutiva lo scorso 10 maggio avendo la Corte di Cassazione dichiarato inammissibile il ricorso del condannato. L’esecutività della sentenza di condanna ha visto l’ufficio esecuzioni penali della Procura Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello emettere il provvedimento di esecuzione per la carcerazione del 60enne che è stato trasmesso per l’esecuzione ai carabinieri della stazione di Reggio Emilia Principale nel cui territorio il 60enne ha nel frattempo fissato la propria residenza.

Ricevuto il provvedimento i carabinieri reggiani vi davano esecuzione rintracciando presso la sua abitazione il 60enne dove beneficia pe questa causa dei domiciliari, che previa notifica del provvedimento veniva condotto negli uffici di Corso Cairoli e quindi ristretto presso il carcere di Reggio Emilia per l’espiazione della pena. Detratto il periodo pre-sofferto di 9 mesi e 3 giorni il 60enne deve ancora scontare complessivi 11 anni, 2 mesi e 3 giorni di carcere.