Si è svolta giovedì 1 dicembre, a Bologna, presso l’Aula Magna della Regione Emilia Romagna, l’Assemblea nazionale di Avviso Pubblico – l’associazione nazionale che dal 1996 ha messo in rete più di 400 enti locali e Regioni impegnati in progetti di prevenzione e contrasto alle mafie e alla corruzione, di cui il Comune di Casalgrande è socio.

Questi i risultati conseguiti negli ultimi tre anni:

– 522 Enti soci: + 20% in 3 anni;
– 483 comuni;
– 11 regioni;
– 8 province;
– 2 città metropolitane;
– 9 unioni di comuni;
– 9 altri enti;

Il Presidente del Consiglio Comunale Marco Cassinadri è stato eletto nel nuovo Comitato Direttivo composto di 21 membri.

Dire che cosa sono oggi le mafie e dove sono oggi le mafie – afferma Cassinadri –  è un esercizio sempre più complesso. Sappiamo bene però che solo nel 2022 sono stati 10 i comuni sciolti per mafia e che ogni 19 ore vengono minacciati o un amministratore pubblico o un funzionario. Diventa quindi quanto mai importante non rinchiuderci nei palazzi per restare nella zona di confort, perchè se così facessimo, sarebbe innanzitutto un affronto a tutte le vittime di mafia.
Nel mio intervento all’assemblea di Bologna ho voluto ricordare due problematiche che mi stanno a cuore: l’assegnazione dei beni confiscati e l’usura.
Come ha giustamente evidenziato il Direttore Generale di Pubblica Sicurezza e della Direzione Investigativa Antimafia, dott. Maurizio Vallone, oltre a portare avanti la prevenzione, che è posta in essere essenzialmente dai Prefetti e che si concretizza nelle interdittive (a Reggio Emilia dall’inizio 2022 sono già state oltre 90), occorre sottrarre beni mobili ed immobili ai criminali: “Il mafioso non teme il carcere, anzi, ma la perdita dei propri beni si”. La confisca di un bene illecitamente acquisito è la dimostrazione della presenza dello Stato sul territorio. La sua riconsegna e il suo riutilizzo a scopi sociali segnano una vittoria da parte di noi tutti e costituiscono un incentivo per la cittadinanza.
Venendo al secondo punto, oggi, con scarsa liquidità e caro bollette, è indubbio che il pericolo di un aumento indiscriminato di pratiche usuraie sia un problema serio. Esiste l’usuraio mafioso che opera in modo organizzato con l’obiettivo di prestare denaro al fine di impossessarsi di aziende e attività commerciali, inquinando in questo modo l’economia sana”.

“Non posso che citare – conclude Cassinadri –  l’invito fatto dal Prefetto di Reggio Dott.ssa Rolli, a cui va sempre la nostra vicinanza e sostegno, quando, durante l’iniziativa “Noi contro le Mafie”, ha richiamato giustamente tutti, nessuno escluso, ad essere “sentinelle” sul proprio territorio. Invitiamo tutti i comuni reggiani che non hanno aderito all’associazione a farlo, per dare ancora più forza alla battaglia per la legalità”.