Un pacchetto di 27 milioni di euro in arrivo dal Pnrr per la Cassa del Secchia, che svolgerà una fondamentale azione di laminazione delle acque, ma avrà anche un’altrettanto strategica funzione di riserva d’acqua per l’agricoltura. I fondi, infatti, fanno parte dei finanziamenti destinati dal Piano nazionale di ripresa e resilienza per accrescere la disponibilità di risorsa idrica a fini irrigui.

La notizia è di quelle epocali per il complesso, talvolta parcellizzato, universo della gestione della risorsa idrica nel nostro paese, ma il finanziamento – appena confermato da parte della Direzione Generale del Ministero Trasporti e Mobilità Sostenibili – conferma che potrà sicuramente essere ricordato tra quelli destinati ad entrare nelle casistiche virtuose del settore idraulico, con la speranza, molto concreta, che il modello proposto possa diventare un esempio replicabile laddove se ne evidenzi la marcata necessità a seconda dei territori. Poche ore fa, infatti, negli uffici modenesi di AIPo (Agenzia Interregionale per i Fiume Po), è arrivato, a seguito di della proposta inoltrata dalla Regione Emilia-Romagna, Servizio Difesa Suolo, Coste e Bonifica, nel 2020 allo stesso ministero sopraindicato, l’Atto d’Obbligo per il completamento del finanziamento relativo agli “Interventi di adeguamento e messa in sicurezza della cassa di laminazione del fiume Secchia alla normativa DPR 1363/59 e DM 26/06/2014, comprensivi dell’utilizzo dell’invaso a scopi irrigui”.

Soddisfatti per l’importante ed ulteriore passo avanti per il completamento della necessaria cassa di laminazione è assai rilevante però rimarcare come l’utilizzo dell’acqua invasata all’interno della stessa cassa potrà essere impiegato per sostenere attivamente l’irrigazione delle colture di pregio del nostro territorio. A fronte degli effetti più reali e gravosi del mutamento del clima in atto che stravolge gli equilibri idrologici – generando sempre con maggiore frequenza fenomeni diffusi e localizzati di prolungata siccità nel corso dell’anno ed in particolare nel periodo estivo – la risorsa idrica contenuta e immagazzinata, a tempo debito, nella cassa di espansione può rappresentare un bene quanto mai prezioso e di estremo valore produttivo ed ambientale per tutta l’area circostante.

“Utilizzare la risorsa quando è presente, riuscire a conservarla e poi distribuirla al mondo dei consorzi di bonifica – ha commentato il direttore di AIPo Meuccio Berselli – rappresenta una risposta molto concreta alle necessità più impellenti del nostro territorio ed in particolare della pianura padana che da un decennio si misura con periodiche siccità che la mettono in notevole situazione di stress produttivo continuato; contribuire , grazie a quest’opera – quando naturalmente sarà conclusa – a sostenere le produzioni locali e al loro ambiente nell’area modenese è uno stravolgimento positivo che ci auguriamo possa diventare un caso da repliche ovunque sia tecnicamente possibile farlo”.

Irene Priolo, Vicepresidente Regione Emilia-Romagna con delega alla difesa del suolo e protezione civile e membro del Comitato di indirizzo di AIPo: “L’assegnazione delle risorse del Pnrr è un passaggio determinante, al quale la Regione ha lavorato con convinzione insieme a tutti gli altri enti coinvolti e ai territori”, spiega. “Coniugare le necessità di sicurezza idraulica con quelle irrigue è un passaggio lungimirante, capace di fare la differenza per il futuro del territorio. La Cassa del Secchia è un’opera fondamentale per la messa in sicurezza del nodo idraulico di Modena, ma anche un’azione importante per rispondere alla sfida del cambiamento climatico le cui conseguenze sono sempre più evidenti anche in termini di disponibilità di risorsa idrica”.

Il finanziamento corrisponde ad importo di complessivi 27 Milioni di Euro e rientra nell’ambito di quanto previsto dal PNRR- Misura M2C2 – I4.1 “Investimenti in infrastrutture idriche primarie per la sicurezza dell’approvvigionamento idrico”, ed è destinato alla realizzazione di uno dei lotti funzionali dell’adeguamento della Cassa di Espansione sul Fiume Secchia, comprensivo delle opere che consentiranno di utilizzare parte della risorsa idrica per gli usi irrigui.

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[Foto: Irene Priolo, Vicepresidente della Regione Emilia-Romagna con delega alla difesa del suolo e protezione civile, insieme al direttore generale di AIPo Meuccio Berselli]