Il dibattito pubblico sugli affitti folli e sulla mancanza cronica di personale in tutti i settori non si spegne e anche la Provincia di Modena non è di certo esente da queste problematiche, ad intervenire sui due punti è Davide Nostrini, Presidente di Italia del futuro, forza molto rappresentativa per i giovani modenesi, che ricopre anche l’incarico di consigliere comunale a Maranello e consigliere della rete del Comitato delle Regioni a Bruxelles.

“I temi in questioni non sono di facile risoluzione, poiché provengono da decenni di politiche pubbliche molto carenti in materia, tuttavia è inutile navigare a vista quando la Francia, la Germania, il Belgio e i paesi del nord europa hanno misure molto efficaci per adempiere alla risoluzione di tali problematiche”.

“Un orientamento di qualità, spiega Nostrini, è il primo strumento da applicare, l’università infatti non è l’unica specializzazione post diploma, esistono i corsi IFTS e ITS che garantiscono alti livelli di occupazione e di reddito in molti settori, è quindi fondamentale creare sinergie tra pubblico e privato per continuare a creare corsi di alta specializzazione tecnica, l’Italia oggi conta circa 25.000 mila diplomati annuali, contro i 400.000 della Germania e i 250.000 della Francia, è quindi evidentemente come il secondo strumento utile sia investire molto sulla formazione lavorativa”.

“La Provincia di Modena, continua Nostrini, ha almeno 5 distretti produttivi: auto motive, ceramico, caseario ed alimentare, biomedicale e tessile, la realizzazione di un’ “università del lavoro” in ogni distretto garantirebbe enormi investimenti privati, salari più alti e più opportunità di scelta per chi non frequenta percorsi universitari”.

Il consigliere europeo giunge sul tema degli affitti, spinoso per le grandi città italiane, ma anche Modena dai recenti dati sembra non navigare in acque tranquille. “Il tema degli affitti, commenta il consigliere, si risolverà solo con politiche nazionali e regionali volte su due grandi filoni: l’aumento del reddito integrativo per gli studenti e il controllo del mercato immobiliare per gli affitti turistici e i contratti brevi, come in Francia. La costruzione di studentati pubblici è importante, ma non risolutiva numericamente, il welfare legato al rdc deve cambiare, è necessario sempre più andare verso il reddito integrativo e l’imposta negativa, strumenti che, insieme a borse di studio più cospicue e flessibili, permetterebbero agli studenti e ai giovani lavoratori di vivere dignitosamente nelle città, conclude Nostrini”.