Dall’agosto del 2017 ad oggi, mediante la manomissione del contatore della propria abitazione, si è allacciata alla rete elettrica pubblica asportando un importante quantitativo di energia, con un danno stimabile in oltre 6.000 euro. Per questi motivi, con l’accusa di furto aggravato i Carabinieri della stazione di San Polo d’Enza hanno arrestato una 38enne reggiana ristretta al termine delle formalità di rito agli arresti domiciliari a disposizione della Procura della Repubblica. Gli accertamenti relativi al procedimento, in fase di indagini preliminari, proseguiranno per i consueti approfondimenti investigativi al fine di consentire al Giudice di verificare l’eventuale piena responsabilità dell’indagata.

La scoperta dell’allaccio abusivo nella prima mattinata di ieri, 19 giugno, quando i carabinieri della stazione di San Polo d’Enza, al fine di verificare la segnalazione di E-Distribuzione circa un probabile allacciamento abusivo alla rete elettrica, si recavano presso un’abitazione privata del paese unitamente ad un tecnico specializzato. Sul posto, ricevuta rassicurazione – anche da parte dell’interessata – di non essere a conoscenza di alcuna anomalia e/o manomissione dell’impianto di fornitura energia elettrica, procedevano ai controlli. A seguito degli accertamenti tecnici effettuati, oltre a rilevare l’oggettivo danneggiamento del cavo di alimentazione pubblica (mediante violenza sulle cose), con l’apposizione di un collegamento abusivo che intercettava l’energia elettrica, verificavano materialmente che l’energia oggetto di furto veniva indirizzata alle aree comuni della palazzina ed effettivamente in uso alla donna. Al momento del controllo erano collegati alla rete abusiva un frigorifero, due 2 congelatori, una lavatrice, un’asciugatrice, nonché l’impianto elettrico del garage in uso alla donna.

I Carabinieri della Stazione di San Polo d’Enza, accertati i fatti e acquisiti gli elementi circa la sua presunta responsabilità, considerata la flagranza di reato, dichiaravano in arresto la 38enne ristretta in regime di arresti domiciliari a disposizione della Procura reggiana. Sulla base dei rilievi e degli accertamenti effettuati dal personale della società erogatrice dell’energia è stato stimato un danno ammontante a 6.200 euro.